Sarà un Centrafrica necessariamente diverso quello che vedremo a breve. Diverso per le conseguenze delle violenze e diverso perché migliaia di musulmani stanno lasciando il paese. A farlo, negli ultimi giorni sono stati i 2500 che erano rimasti a Bozoum, nel nord-ovest del paese. Una colonna di camion venuti dal Ciad li ha caricati con le loro povere cose, portandoli oltreconfine mentre in città si sentivano urla di gioia. Una gioia, riferiscono fonti di InfoAfrica, non si sa bene da cosa motivata. Poco dopo, hanno lasciato anche i militari della Misca, la forza di intervento africana, e la città è rimasta sprovvista di qualunque presidio, abbandonata a se stessa e agli uomini armati che circolano e taglieggiano la popolazione.
Sulla fuga dei musulmani dal Centrafrica, ieri si è espresso anche Peter Bouckaert, direttore per le emergenze di Human Rights Watch, secondo cui la fuga dei musulmani – in direzione del Ciad e del Camerun – potrà avere conseguenze sull’economia, dal momento che la comunità musulmana controllava il mercato del bestiame e altri settori specifici.
La situazione resta difficile anche a Bangui, nonostante la presenza del contingente militare francese. Nella capitale centrafricana, diverse persone sono state uccise negli ultimi giorni e tra questi Jean-Emmanuel Ndjaroua, deputato del parlamento provvisorio. Ndjaroua è stato freddato ieri da sicari a bordo di una moto; il giorno prima, era intervenuto in parlamento chiedendo iniziative a favore della comunità musulmana di Haute Kotto (sud-est), la regione da lui rappresentata. – Atlasweb