19/02/14 – Libia – Zeidan, su ultimatum raggiunto accordo con le milizie

di AFRICA

 

Il primo ministro Ali Zeidan ha annunciato di aver raggiunto un compromesso con gli ex ribelli che ieri avevano lanciato un ultimatum al parlamento, intimandogli di sciogliersi nell’arco di poche ore.

Zeidan ha dichiarato ai giornalisti che l’ultimatum è stato prorogato si 72 ore e che “la saggezza ha prevalso”, ma non ha fornito ulteriori dettagli in merito alla vicenda.

“Diamo al Congresso, il cui mandato è scaduto, cinque ore di tempo per presentare le dimissioni” aveva annunciato ieri un portavoce delle milizie originarie della città occidentale di Zintan, minacciando di “arrestare e giudicare” i parlamentari che non avessero rispettato l’ultimatum.

Di certo, c’è che una volta scaduto l’ultimatum, ieri sera alle 20 e 30 ora locale, senza che i miliziani intraprendessero alcun tipo di azione.

Anche il capo della locale missione Onu, Tarek Metri, ha incontrato i leader delle milizie: “Ho chiesto loro di offrire una possibilità al dialogo politico sulla base delle elezioni che devono essere indette”.

Domani, infatti, i cittadini libici saranno chiamati ad eleggere l’Assemblea Costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione per il paese che, a tre anni dalla ricolta contro Muammar Gheddafi, fatica a trovare la stabilità. La Carta fondamentale dovrà decidere sul nuovo sistema di governo, lo status delle minoranze etniche e il ruolo della Shari’a (legge islamica). Finora tuttavia, il voto ha suscitato tra la gente meno entusiasmo di quello dimostrato in occasione delle prime elezioni del luglio 2012: poco più di un milione di persone si sono registrate, a fronte dei 2,7 milioni di iscritti per le parlamentari di un anno e mezzo fa. – Misna

 

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