La base dei droni di Arba Minch (Etiopia) non verrà più utilizzata dalle forze armate statunitensi per condurre operazioni segrete in Somalia e in Yemen. Nonostante a partire dal 2011 siano stati investiti migliaia di dollari per attrezzare la base, Washington ha deciso di smantellarla su richiesta del Governo di Addis Abeba.
«Quello di Arba Minch – ha spiegato Getachew Reda, portavoce del Governo etiope, senza aggiungere ulteriori dettagli – era un progetto previsto per un periodo limitato. Questo era chiaro fin da subito ad entrambi i Governi. Adesso abbiamo ritenuto di far terminare le operazioni».
Dalla base di Arba Minch decollavano i droni Reaper (velivoli senza pilota) armati con missili anticarro Hellfire e bombe a guida satellitare. Si tratta nella maggior parte dei casi di operazioni di osservazione dal cielo degli spostamenti dei miliziani islamici che operano in Yemen (al Qaeda) e in Somalia (al Shabaab). Secondo alcuni documenti riservati, dall’Etiopia sarebbero però partiti anche una ventina di attacchi offensivi in cui sono perite un centinaio di persone. Le uccisioni mirate sono avvenute nel Corno d’Africa e hanno preso di mira soprattutto i capi del movimento al Shabaab.
Finora l’Etiopia, che è il principale alleato degli Stati Uniti nel Corno d’Africa, aveva dato il suo assenso. Anche perché le informazioni acquisite mediante i droni venivano utilizzate anche dalle truppe etiopi che combattevano e combattono sul campo contro i miliziani jihadisti somali. Ora però Addis Abeba ha fatto marcia indietro e ha chiesto il ritiro dei reparti statunitensi.
Washington ha accettato, ma non ha rinunciato a far volare i suoi droni. Gli Stati Uniti mantengono infatti una base a Gibuti che permette ai velivoli a stelle e strisce di monitorare la stessa area tenuta sotto controllo da Arba Minch. Gli Usa hanno anche altre basi nel continente: Camerun, Ciad, Etiopia, Niger e Seychelles. I droni sono infatti diventati una delle armi più efficaci in possesso delle forze armate di Washington. Silenziosi, tremendamente efficienti, pilotati da migliaia di km di distanza, i droni sono i soldati che ogni esercito vorrebbe poter schierare.