A Roma Nduduzo Makhathini, il re del jazz sudafricano

di Marco Trovato

Una serata di grande musica quella vissuta ieri a Roma, all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, con l’attesissimo concerto del pianista e compositore sudafricano Nduduzo Makhathini, uno dei musicisti più impegnati nella diffusione dell’espressione artistica del proprio Paese.

Quella di Makhathini è una musica al tempo stesso cosmica e terrena, ancestrale e contemporanea: un concentrato di spiritualità e amore per le radici del popolo zulu, un insieme di mistica contemporaneità, tradizioni religiose, insinuanti cantilene ed appaganti esperienze emotive.

Caratterizzate da una fusione di ritmi complessi, armonie articolate e melodie coinvolgenti, le sue composizioni offrono all’ascoltatore un’esperienza musicale unica.

Un artista eclettico e visionario capace di far convivere nella sua musica il cristianesimo e l’animismo, le ferite dell’Apartheid e la memoria precoloniale, Abdullah Ibrahim e John Coltrane.

In occasione del concerto romano, Makhathini si è presentato sul placo con Zwelakhe Dumas Bell Le Pere al contrabbasso e Francisco Mela alla batteria.

Il trio di musicisti ha presentano i brani del suo ultimo album In The Spirit of Ntu, prima uscita per la nuova divisione Africa della Blue Note. Ispirato a Ntu, un’antica filosofia africana da cui nasce l’idea di Ubuntu, ovvero quella dimensione etica che vede nella collettività e nel mutuo soccorso la chiave di una corretta esistenza, il disco può essere considerato una summa della musica di Makhathini e celebra l’Unità dell’Essere in stretta comunione con la Natura. “Ho sentito davvero il bisogno di riassumere tutto ciò che ho fatto finora” afferma il musicista sudafricano che aggiunge “Ntu è il luogo in cui risiede la nostra totalità, attraverso il quale siamo connessi a tutto. È la nostra essenza spirituale che è intoccabile perché è tutto e tutto è con/in essa”.

Dopo lo straordinario successo di questo, prosegue a vele spiegate il Roma Jazz Festival, uno dei più importanti festival europei che da quasi mezzo secolo porta a Roma non solo i grandi nomi storici della scena internazionale ma anche, con instancabile curiosità e sensibilità, quegli esponenti delle nuove generazioni che continuano a innovare un genere musicale per sua natura senza confini.

Leggi il programma degli appuntamenti in calendario fino al 26 novembre: https://www.romajazzfestival.it

Riprese di Celine Camoin

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