Addio alla star della danza Michaela DePrince, 29 anni

di Marco Trovato

Il Mondo della danza, sotto shock, piange l’improvvisa scomparsa all’età di 29 anni di Michaela DePrince, splendida ballerina nata in Sierra Leone e diventata celebre per il suo viaggio dall’orfanotrofio alla scena internazionale. Sopravvissuta alla guerra civile e alle discriminazioni, Michaela era diventata un’icona del balletto nei teatri più prestigiosi del mondo, rompendo barriere e ispirando una nuova generazione di artisti

Oggi, il mondo della danza ha perso una delle sue figure più iconiche e ispiratrici: Michaela DePrince. La ballerina, nota per il suo talento eccezionale e per il suo incredibile viaggio dalla Sierra Leone devastata dalla guerra alla ribalta mondiale, è morta all’età di 29 anni. La causa della morte non è stata resa nota. La notizia della sua scomparsa improvvisa è stata annunciata dalla famiglia: “siamo devastati da questa immensa perdita – c’è scritto nel comunicato – “Michaela ha toccato così tante vite in tutto il mondo, inclusa la nostra”… “La sua vita è stata caratterizzata da grazia, ambizione e forza”.

Dall’orfanotrofio alla scena internazionale

Nata con il nome di Mabinty Bangura in Sierra Leone, Michaela ha vissuto un’infanzia segnata dalla guerra civile che devastava il suo Paese. Orfana all’età di tre anni, fu abbandonata dai suoi parenti e collocata in un orfanotrofio dove subì discriminazioni a causa della sua vitiligine, una condizione della pelle che le causava macchie depigmentate. La sua vita cambiò radicalmente quando venne adottata da una famiglia americana all’età di quattro anni. Fu allora che scoprì il suo amore per la danza, ispirata da una rivista di balletto trovata in un campo profughi. La sua carriera è stata brillante seppur breve: iniziò a frequentare La Rock School of Education a Philadelphia. All’età di 17 anni si è esibita nella serie TV “Dancing With the Stars”. Il suo talento innato, unito a una determinazione incrollabile, la portò a studiare alla prestigiosa Jacqueline Kennedy Onassis School dell’American Ballet Theatre.

Nonostante le sfide e gli ostacoli, Michaela DePrince riuscì a rompere le barriere nella danza classica, un mondo spesso criticato per la mancanza di diversità. “Nonostante le fosse stato detto che ‘il mondo non era pronto per le ballerine nere’ o che ‘non valeva la pena investire nelle ballerine nere’, è rimasta determinata, concentrata e ha iniziato a fare grandi passi avanti”, ha scritto oggi sui social media la ballerina americana Misty Copeland, che ha espresso cordoglio e dolore per la scomparsa della giovane collega.

La carriera di Michaela DePrince decollò quando divenne una delle protagoniste del documentario “First Position” del 2011, che mostrava il percorso di giovani ballerini verso il prestigioso Youth America Grand Prix. Nel corso degli anni, Michaela ha danzato con alcune delle più importanti compagnie al mondo, tra cui il Dance Theatre of Harlem e il Dutch National Ballet. La sua interpretazione nei principali ruoli da solista ha catturato l’attenzione globale, facendola diventare una delle ballerine più influenti della sua generazione.

Oltre alla sua carriera artistica, Michaela DePrince è stata una voce potente per il cambiamento sociale. Ha usato la sua fama per parlare delle sfide che ha affrontato come ballerina nera e per promuovere la diversità nel balletto. Era anche attiva in cause umanitarie, con particolare attenzione ai bambini orfani e ai sopravvissuti ai conflitti, ispirata dalla sua stessa storia (il comunicato della famiglia la definisce “un faro di speranza per molti, la dimostrazione che, nonostante gli ostacoli, la bellezza e la grandezza possono emergere dai luoghi più oscuri”). I tributi alla sua memoria continuano ad arrivare da tutto il mondo, celebrando la sua vita straordinaria e il suo impatto duraturo.


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