La scrittrice egiziana Nawal al-Saadawi è morta ieri all’età di 89 anni a seguito di una lunga malattia. Nata il 27 ottobre 1931, la scrittrice, che era medico psichiatra, ha sempre difeso i diritti umani e quelli delle donne in particolare. È considerata una delle più importanti scrittrici egiziane. Nella sua carriera letteraria ha pubblicato più di cinquanta libri prendendo posizione contro la poligamia, l’uso del velo e la disuguaglianza dei diritti di eredità tra uomini e donne nell’Islam. Ha anche scritto diversi libri femministi di riferimento come In principio, c’era la donna, Donna e sesso e Donna a zero gradi, pubblicato nel 1975, che tratta il tema della salute mentale delle donne.
Oltre alla sua lotta per i diritti umani, Nawal al-Saadawi ha ricoperto molti incarichi, come direttrice generale del Dipartimento di educazione sanitaria presso il Ministero della Salute e segretaria generale dell’Associazione Medica del Cairo. Nel 2007, l’istituzione teologica Al-Azhar, ha presentato una denuncia contro di lei per aver attaccato l’Islam. È stata criticata nel 2013 per aver sostenuto il “licenziamento” del presidente islamista Mohamed Morsi da parte del generale diventato presidente Abdel Fattah al-Sisi.