L’artista maliano Amadou Bagayoko, metà del celebre duo Amadou & Mariam, è morto venerdì a Bamako, capitale del Mali, all’età di 70 anni. Monumento della musica maliana, lascia un vero e proprio tesoro artistico che ha fatto risuonare i ritmi del Mali ben oltre il continente africano: cantante, chitarrista e compositore, Bagayoko è soffriva di una malattia non meglio specificata “da diverse settimane”, ha reso noto la famiglia. Anche autorità culturali maliane, tra cui il ministro Mamou Daffé, hanno espresso la loro profonda tristezza per la morte dell’artista. I funerali si sono svolti nel fine settimana.
Nato il 24 ottobre 1954 a Bamako, Amadou Bagayoko ha perso la vista da adolescente a causa di una cataratta congenita. Ha iniziato a suonare in giovanissima età e, negli anni Settanta, è entrato a far parte di Les Ambassadeurs du Motel de Bamako, un gruppo che ha lasciato il segno nella storia musicale dell’Africa occidentale. Nel 1975, presso l’Istituto per i giovani ciechi di Bamako, ha incontrato Mariam Doumbia, anche lei non-vedente, con cui si è unito personalmente, ma anche artisticamente, dando vita al duo conosciuto in tutto il mondo come Amadou & Mariam.

La loro musica ha fuso la tradizione maliana con sonorità rock, blues e afro-pop e insieme hanno conquistato un pubblico internazionale: nel 1998 l’album Sou ni tilé, con il singolo “Je pense à toi”, segnò l’inizio della loro notorietà in Europa. Il successo maggiore lo hanno avuto nel 2004 con “Sunday in Bamako”, prodotto da Manu Chao. L’album ha ricevuto una Victoire de la Musique in Francia nel 2005. Nel 2008, “Welcome to Mali” è stato nominato per un Grammy Award. Amadou e Mariam hanno collaborato con artisti internazionali come Damon Albarn, Bertrand Cantat, K’naan e le Scissor Sisters e, in Italia, con Jovanotti, con cui hanno inciso il singolo “La Belle Vie”. Il 23 ottobre 2025 avrebbero dovuto suonare a un concerto a Firenze.
Nel corso degli anni, la loro presenza sui più grandi palcoscenici internazionali, Glastonbury, Coachella, Lollapalooza, ha contribuito a promuovere la musica maliana oltre i confini africani e la loro autobiografia, “Away from the Light of Day”, pubblicata nel 2010, ripercorre questo viaggio unico.
La morte di Amadou Bagayoko segna la fine di un’era per la musica maliana. Lascia dietro di sé un’opera profondamente radicata nella storia contemporanea dell’Africa, un ponte tra radici tradizionali e ambizioni di apertura al mondo.