a cura di Claudia Volonterio
Continua il nostro viaggio nel mondo dei tessuti tradizionali africani. Oggi vi portiamo in Nigeria alla scoperta di un panno di cotone colorato con una tecnica di tintura diffusa principalmente tra il popolo Yoruba: l’Adire. Le stoffe realizzate secondo i metodi di tintura originali resistono ancora oggi nei mercati del Paese, nonostante l’industria tessile sia messa in crisi da quelle più a buon mercato importate dalla Cina.
Il tessuto Adire è realizzato dalle donne nigeriane utilizzando la tecnica del tie-dye. Consiste nel piegare il tessuto, legarlo e cucirlo a mano in modi e punti specifici prima di immergerlo nel colore, di solito tinte naturali. Il risultato sono dei motivi di diversa fattura, più semplice o più complessa. Ogni segno non è casuale, ma racchiude racconti, simboli o concetti legati alla dimensione spirituale. Tra i metodi tradizionali figura la legatura della rafia attorno al tessuto, un processo noto come àdìrẹ oniko. Questa legatura è poi responsabile di un’enorme varietà di motivi. Altri metodi consistono anche nel legare piccole pietre o semi nel tessuto per realizzare piccoli cerchi.
Il tessuto viene impiegato per la realizzazione di abiti tradizionali che i nigeriani usano per occasioni speciali, matrimoni e feste. Il termine àdìrẹ significa “cravatta e tintura” in yoruba e fu usato per la prima volta all’inizio del XX secolo. Solitamente venivano cuciti insieme due pezzi di tessuto per creare un panno da donna.
Tradizionalmente affidato alle donne, il processo per realizzare il tessuto adire coinvolge due tintrici chiamate “alaro” che si occupano della produzione e della commercializzazione del tessuto e le decoratrici chiamate “aladire”. Le tecniche base sono utilizzate per creare tratti e disegni bianchi che emergono su uno sfondo blu indaco molto saturo.
La città sud-occidentale di Abeokuta è ancora oggi soprannominata la capitale di Adire, punto di riferimento e dimora per quasi 2.000 commercianti e produttori. Ma negli ultimi anni, riporta un approfondimento della France Press, i produttori e commercianti di questo tessuto sono in crisi. Il principale problema sembra essere la concorrenza cinese, che produce grandi quantitativi di stoffe con l’ausilio dei macchinari, senza seguire il metodo tradizionale fatto a mano. Un passaggio che i tessitori locali rifiutano: “danneggerebbe la tradizione e l’originalità dei prodotti”, ha spiegato alla medesima fonte Amosa, un commerciante di adire.
Non è solo la concorrenza a mettere i bastoni tra le ruote alla produzione tradizionale. Le persone acquistano meno le stoffe tradizionali preferendo quelle più economiche per via del peso del costo della vita che sta colpendo la Nigeria negli ultimi anni.