Un accordo di collaborazione scientifica nel campo delle energie rinnovabili è stato sottoscritto dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, diretto dal Prof. Maurizio Vichi, e Internationalia, società editrice di Africa e Affari e di InfoAfrica.
L’accordo, di cui è partner anche lo studio professionale Andersen, prevede l’avvio di una attività di ricerca finalizzata allo sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale in grado di verificare in autonomia quali siano le Istituzioni e i Paesi finanziatori di iniziative per la realizzazione di impianti di produzione e di distribuzione di energia green, i Paesi destinatari e lo stato di avanzamento dei progetti.
“L’attuazione del progetto – sottolinea Umberto Ferraro Petrillo, responsabile scientifico dell’iniziativa per La Sapienza – richiederà lo sviluppo di algoritmi che consentano di raccogliere e analizzare i dati relativi ai fondi stanziati dalle principali istituzioni finanziarie internazionali, multilaterali e nazionali per lo sviluppo delle energie rinnovabili su scala locale e globale all’interno del continente africano”. La ricerca, da svilupparsi nell’ambito di un progetto denominato “AIGreet: using Artificial Intelligence to support Green investments for promoting the Ecological Transition”, richiederà l’impiego di tecniche di machine learning, artificial intelligence e natural language processing, per l’analisi e la classificazione automatica dei dati; si adotteranno inoltre tecniche di web crawling e scraping per l’acquisizione automatica degli stessi, a partire da fonti aperte.
“L’obiettivo ultimo – dice a sua volta Gianfranco Belgrano, referente di Internationalia per AIGreet – è di mettere a disposizione delle imprese e delle istituzioni italiane, dati e analisi utili agli sforzi condotti dal Sistema paese in termini di internazionalizzazione in un campo, quello delle rinnovabili, che vede l’Italia protagonista a livello internazionale e che occuperà un posto progressivamente sempre più rilevante ai fini della salvaguardia ambientale”.
La scelta del continente africano è legata a diverse motivazioni. L’Africa è un continente di interesse strategico per l’Italia, da numerosi punti di vista. Entro il 2040 un cittadino del mondo su due sarà africano: tale crescita demografica comporterà un equivalente incremento della domanda di energia, che già oggi procede a passo doppio rispetto alla media globale. Si stima, a questo proposito, che negli ultimi 10 anni il continente africano abbia attratto oltre 35 miliardi di dollari di investimenti in tecnologie green.
“Il progetto AIGreet – aggiunge Alessandro Moretti, partner di Andersen e responsabile del progetto The Bridge Africa-Europe, che ha come linee guida gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 – si innesta sull’attenzione all’innovazione sostenibile di Andersen. Siamo il veicolo per mettere a terra i risultati che genererà il sistema di intelligenza artificiale, offrendo concrete possibilità di incontro tra le realtà transcontinentali interessate agli investimenti green in Africa”.
L’appetibilità di questi mercati per le aziende italiane è però fortemente penalizzata da una carenza di informazioni, da una notevole frammentazione e dispersione delle opportunità di finanziamento o sussidio alla implementazione di tecnologie green offerte dai governi o dalle istituzioni locali, nonché dalla pluralità di soggetti incaricati di promuoverne l’attuazione.
Da qui la scelta di varare un progetto che metterà insieme un’eccellenza italiana, come La Sapienza e un attore del mondo dell’informazione specializzata, come Internationalia, con l’ausilio dei professionisti italiani di Andersen. Da un punto di vista operativo l’iniziativa potrà contare oltre che sulle competenze del Dipartimento di Scienze Statistiche, anche sull’assunzione a tempo pieno di un nuovo ricercatore che lavorerà al progetto AIGreet per i prossimi tre anni. Inoltre sarà utilizzato TeraStat2, l’infrastruttura di supercalcolo attualmente a disposizione del Dipartimento di Scienze Statistiche. “Un supercomputer – conclude Ferraro Petrillo – in grado di abbattere i notevoli tempi di elaborazione richiesti, consentendo di concludere l’analisi dei dati in poco tempo grazie all’uso concomitante di migliaia di processori”.