I sei Paesi della Cemac (Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale) si sono incontrati venerdì 22 novembre a Yaoundé (Camerun) e hanno annunciato la volontà di riformare il franco Cfa. Questo incontro è importante perché è la prima volta che i Paesi della Cemac annunciano insieme questa intenzione. I leader hanno però affermato che si intende comunque mantenere una valuta comune.
La dichiarazione è arrivata dopo la diffusione di un forte movimento di opinione che chiede l’abolizione della valuta. I leader politici hanno incaricato la loro banca centrale (Beac) di proporre «entro un periodo di tempo ragionevole […] un piano di sviluppo». Per ora non se ne sa di più, ma il presidente del Ciad, Idriss Déby, è stato esplicito sull’obiettivo: «Quando lasceremo il franco Cfa, daremo vita a una valuta comune ma non più il Cfa».
Il presidente del Camerun Paul Biya, tuttavia, ha calmato l’entusiasmo ricordando che «l’attuale politica monetaria ha finora assicurato la stabilità finanziaria della regione». La crisi petrolifera del 2014 ha rovinato i Paesi dell’Africa centrale e ha quasi causato una svalutazione del Cfa. Ci è voluto l’attivismo della Francia e dell’Fmi per evitarla. Le economie nella zona Cemac sono ancora troppo dipendenti dal petrolio e non sufficientemente diversificate. Ogni riforma monetaria dovrà essere accompagnata da profonde trasformazioni economiche.