Africa: Covid, Oms preoccupata da terza ondata

di Enrico Casale

L‘Africa sta affrontando una terza ondata in rapida crescita della pandemia di covid-19, con casi che si diffondono più rapidamente e che dovrebbero superare a breve il picco della seconda ondata, che ha colpito il continente all’inizio del 2021.

Lo riferisce, con preoccupazione, il direttore regionale per  l’Africa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il dott. Matshidiso Moeti, il quale ha precisato che “la terza ondata sta prendendo velocità, si diffonde più velocemente, colpisce più duramente. Con il numero di casi in rapido aumento e l’aumento delle segnalazioni di malattie gravi, l’ultima ondata rischia di essere la peggiore in Africa”.

I casi di  covid-19 sono aumentati per cinque settimane consecutive dall’inizio della terza ondata il 3 maggio 2021. Al 20 giugno, giorno 48 della nuova ondata, l’Africa aveva registrato circa 474 000 nuovi casi, un aumento del 21% rispetto ai primi 48 giorni della seconda ondata. Al tasso attuale di infezioni, l’aumento in corso dovrebbe superare quello precedente all’inizio di luglio.

La pandemia sta tornando in 12 paesi africani. Una combinazione di fattori, tra cui la scarsa osservanza delle misure di salute pubblica, l’aumento dell’interazione sociale e del movimento, nonché la diffusione di varianti, stanno alimentando la nuova ondata.

“L’Africa può ancora attenuare l’impatto di queste infezioni in rapida crescita, ma la finestra di opportunità si sta chiudendo. Tutti ovunque possono fare la loro parte prendendo precauzioni per prevenire la trasmissione” ha precisato Matshidiso Moeti.

Nella Repubblica Democratica del Congo e in Uganda che stanno vivendo una ripresa del covid-19, la variante Delta è stata rilevata nella maggior parte dei campioni sequenziati nell’ultimo mese. In tutta l’Africa, la variante, identificata per la prima volta in India, è stata segnalata in 14 paesi.

Oltre a ciò, l’Oms sta schierando più esperti in alcuni dei paesi più colpiti, tra cui Uganda e Zambia, oltre a supportare i laboratori regionali con sede in Sudafrica per monitorare le varianti.

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