La crescita economica in Africa sub-sahariana dovrebbe raggiungere un tasso del 3,1% nel 2018 e stabilizzarsi in media intorno al 3,6% nel biennio 2019-2020. È la stima aggiornata della Banca Mondiale contenuta nell’ultima edizione del rapporto Africa’s Pulse, diffuso in vista dei prossimi incontri di primavera dell’istituzione finanziaria con sede a Washington.
Secondo la Banca Mondiale, le stime di crescita sono basate sull’assunto che i prezzi del petrolio e dei metalli preziosi rimangano stabili e che i governi africani mettano in pratica le riforme annunciate per risolvere gli squilibri macroeconomici e promuovere gli investimenti. “La crescita ha ripreso a correre in Africa, anche se non ancora a sufficienza – ha detto il capo-economica della Banca Mondiale per l’Africa, Albert Zeufack – I governi africani devono accelerare e rendere più incisive le riforme macroeconomiche e strutturali per raggiungere livelli di crescita più alti e sostenuti”.
Il ritmo moderato dell’espansione economica riflette la graduale ripresa della crescita nelle tre maggiori economie della regione: Nigeria, Angola e Sudafrica. Tra i paesi meno dipendenti dalle risorse naturali, un tasso di crescita più solido sostenuto dagli investimenti infrastrutturali si osserverà nell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (WAEMU), a partire da Costa d’Avorio e Senegal.
Le prospettive di crescita si rafforzano invece ulteriormente nella maggior parte dei Paesi dell’Africa orientale, grazie al miglioramento della crescita del settore agricolo a seguito della fine della siccità e di un rimbalzo della crescita del credito nel settore privato; in Etiopia, in particolare, la crescita resta elevata grazie soprattuto agli investimenti infrastrutturali promossi dal governo.
[Redazione InfoAfrica]