In Africa alcuni giovani imprenditori (anche italiani) stanno realizzando una rivoluzione, decentralizzata e silenziosa: illuminare le campagne africane grazie al sole
L’Africa gode della migliore esposizione solare del mondo: in media oltre 300 giorni all’anno di pieno sole. Ciononostante la sua popolazione (1,3 miliardi) consuma meno energia di appena 150 milioni di francesi e italiani. Solo un africano su tre ha un accesso stabile alla corrente. Alcuni imprenditori hanno iniziato a sfruttare le potenzialità del sole, attraverso la tecnologia fotovoltaica, per portare l’energia nelle case.
PANNELLI PER TUTTI
Seicentomila famiglie in Kenya, Uganda e Tanzania sono già illuminate da M-Kopa, azienda nata nel 2010 con un modello tanto semplice quanto innovativo: vendere un pannello solare da 8W con micro-pagamenti rateali (meno di 0,50 euro al giorno per un anno). Il pagamento avviene via M-Pesa, il sistema via SMS inventato proprio in Kenya da Safaricom. «Il nostro obbiettivo è servire 4 milioni di clienti entro il 2020, dimostrando che può essere redditizio portare la luce alle famiglie rurali africane» dichiara il canadese Jesse Moore, cofondatore insieme a Nick Huges e Chad Larson. M-Kopa è in crescita vorticosa: impiega mille dipendenti acquisendo settecento nuovi clienti al giorno. In Africa Occidentale i suoi prodotti sono distribuiti dalla startup PEG diretta in Ghana da Simone Vaccari, 32 anni: «Se volete cambiare il mondo, non andate in Silicon Valley, venite in Africa. Qui con la tecnologia si cambia la vita alle persone».
DUE AMICI, UNA SCOMMESSA
In Tanzania, la scommessa del sole è portata avanti da due amici di venticinque anni:George Mtemahanji e Manuel Rolando. Il primo, arrivato in Italia a nove anni, ha imparato a leggere e scrivere con il lume a cherosene. «Ricordo ancora la puzza, gli occhi che bruciano, la gola che si irrita. Con tutto il sole che c’è in Africa». Da qui l’ambizione di realizzare un’azienda solare. George convince Manuel a studiare la fattibilità dell’impresa con un viaggio in Tanzania dopo la maturità.
A 19 anni aprono la società e si aggiudicano il primo contratto: un piccolo impianto per una scuola. Selezionano i migliori fornitori in Germania, Italia e Cina e lavorano sodo. Oggi sono 45 gli impianti realizzati in tutto il Paese. Non sono soli a puntare sul sole. Bolivie Wakam, nato in Camerun 29 anni fa, e giunto in Italia per laurearsi in informatica e ingegneria energetica, lo scorso anno ha deciso di fondare nel Paese natale Africa Tech Solar. «Nel primo anno di attività abbiamo realizzato 8 impianti e distribuito una cinquantina di kit solari e formato oltre 120 giovani».
(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)