Una nuova malattia, chiamata febbre emorragica di Crimea-Congo (Cchf) è comparsa in Africa occidentale. Sette casi, tutti fatali, sono stati segnalati in Mali e due casi di morte sono stati registrati in Senegal. La Costa d’Avorio non ha registrato alcun caso ma rimane in stato di massima allerta.
Lo riportano i media ivoriani, che citano un incontro tenutosi ieri nella sala conferenze della prefettura a Korhogo, nel nord della Costa d’Avorio vicino al confine con il Mali, al quale ha partecipato la consulente del ministero delle Risorse animali Fadiga Haida Kaly.
La febbre emorragica Crimea-Congo è una zoonosi molto diffusa causata dal Nairovirus e trasmessa dal morso di zecche infette. Ha un elevato tasso di mortalità (tra il 10 e il 40%) ed è endemica in tutta l’Africa, i Balcani, il Medio Oriente e l’Asia (a sud del 50esimo parallelo). Ad oggi, ha chiarito Fadiga, “non esiste un vaccino né per l’uomo né per gli animali”. La trasmissione all’uomo avviene attraverso punture di zecche o per contatto con sangue o tessuti di animali infetti (tra cui capre, buoi, pecore, oltre che gli animali selvatici), durante o immediatamente dopo la macellazione. Nella trasmissione da uomo a uomo può avvenire a seguito di contatto con sangue, ritagli, organi o fluidi biologici di soggetti infetti.
All’incontro sono erano presenti rappresentanti della popolazione ma anche veterinari, allevatori, macellai, commercianti di bestiame e allevatori.