Tra il 2017 e il 2021 nella regione dell’Africa occidentale sono state sequestrate almeno 605 tonnellate di prodotti medici falsificati o scadenti: si tratta di un fenomeno allarmante, riferisce Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc) in un comunicato. In particolare, l’Unodc si concentra su cinque Paesi del Sahel: Burkina Faso, Mali, Mauritania, Ciad e Niger, dove il tasso di medicinali “scaduti o falsificati” sul mercato varia dal 19 al 50%. E alcuni di questi medicinali, circa il 40%, finisce nella filiera legale venendo venduti nelle farmacie.
Tra questi prodotti vi sono gli antimalarici. Nel 2019 in Ciad, ad esempio, il chinino solfato somministrato ai pazienti è risultato essere adulterato: le analisi dimostrarono che il prodotto dedicato alla cura della malaria non conteneva infatti “il principio attivo dichiarato”. Altri farmaci nel mirino dell’Unodc sono i vaccini contro la meningite: quando il Niger ha affrontato diverse epidemie nel 2015, 2017 e poi nel 2019 si è rivolto a dei grossisti nei paesi vicini per mancanza di scorte. Sul mercato sono arrivati vaccini falsificati e le loro etichette erano ben imitate ma mancavano di “certi antigeni” specifica l’Onu.