L’insicurezza alimentare colpirà a breve circa 9,7 milioni di persone, che si troveranno in una situazione di pericolo in Burkina Faso, Mali e Niger. È quanto denunciato da Plan international, una rete di Ong che lavorano per promuovere i diritti dei bambini e l’uguaglianza tra ragazze e ragazzi, in un rapporto diffuso nel finesettimana.
“Nel Sahel centrale si stanno concretizzando terribili proiezioni di insicurezza alimentare di massa” ha affermato la Ong. Rotimy Djossaya, direttore regionale del Plan international per la regione dell’Africa occidentale e centrale, ha dichiarato che “finora, i programmi e i finanziamenti per la risposta umanitaria non sono riusciti a far fronte alle sfide affrontate dalle popolazioni vulnerabili, in particolare donne e ragazze” e ha evidenziato come tutte le “soglie di allerta” siano già state superate e come le “proiezioni siano preoccupanti”.
Durante la stagione magra, che è da poco iniziata, “si prevede che 9,7 milioni di persone saranno insicure dal punto di vista alimentare” in tutti e tre i principali Paesi del Sahel “e la situazione sta rapidamente deteriorandosi”.
Mohamed Bah, direttore della Ong in Niger, ha detto che “in Niger il consumo di cibo è già ridotto in quasi tutte le regioni e sono già state superate le soglie di emergenza fissate dall’Organizzazione mondiale della sanità per la malnutrizione acuta globale e la malnutrizione acuta grave”. La Ong ha indicato nel rapporto che “la risposta alla crisi alimentare è diventata la nostra priorità assoluta”. Anche in Burkina Faso e Mali la tendenza è in peggioramento, con il conflitto armato che continua a diffondersi in aree sempre più grandi. Le previsioni di produzione dell’agricoltura mostrano un calo del 12% a livello regionale, relativamente alla produzione cerealicola, rispetto allo scorso anno, con il Niger (-36%) che registra il calo maggiore.
Rotimy Djossaya ha sottolineato che “il 2021 ha visto un drastico aumento dei bisogni umanitari nel Sahel centrale” con 14,7 milioni di persone, all’inizio dell’anno in corso, bisognose di assistenza salvavita: “Solo il 41% dei fondi richiesti dal comunità umanitaria per soddisfare i bisogni urgenti nel Sahel centrale è stata raggiunta, solo il 38% per il Mali”. Secondo il rapporto “nel Sahel centrale, il conflitto prolungato è il principale motore di una drammatica crisi alimentare, combinata con sfollamenti di massa sempre maggiori, carenze alimentari globali e shock climatici”.