Con l’arrivo della stagione delle piogge nella regione del Lago Chad, oltre 5 milioni e mezzo di bambini rischiano di contrarre il colera o l’epatite di tipo E. A causa delle violenze di Boko Haram gli interventi umanitari sono difficili. Secondo i responsabili regionali dell’Unicef di Africa Occidentale e Centrale, le piogge vanno a complicare la già grave situazione umanitaria, con migliaia di bambini vulnerabili a causa del conflitto che ora si vedono pure minacciati dal contagio di malattie opportunistiche.
L’insicurezza rende difficile la distribuzione degli aiuti umanitari nelle zone più colpite dalla fame e dalla mancanza di generi alimentari, la stessa difficoltà anche per la somministrazione di acqua potabile prima dell’arrivo delle piogge. L’acqua contaminata, la sanità inadeguata e le scarse condizioni igieniche favoriscono la comparsa di malattie. Il colera colpisce in particolare i bambini, causa diarrea e vomito che provocano la morte per disidratazione e si trasmette attraverso acqua e cibo contaminati. L’epatite E colpisce il fegato ed è fatale per le donne incinte.
Dall’inizio del 2017 sono morte già 33 donne nella regione nigerina di Diffa. La regione, nel sud del Niger che confina con la Nigeria e accoglie oltre 250 mila sfollati e rifugiati di entrambi i Paesi. Oltre 5 milioni di persone nel nordest della Nigeria, la zona più colpita dal terrorismo, necessitano aiuti umanitari urgenti, con circa 1 milione e mezzo al limite della carestia.
(11/7/2017 Agenzia Fides)
Africa occidentale – Lago Ciad, oltre 5 milioni di bambini a rischio colera
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