Sono 7 milioni le armi leggere e di piccolo calibro circolanti in Africa occidentale, un milione nella sola Nigeria. Di queste 77.000 sono tra le mani di gruppi di guerriglia che alimentano i conflitti in Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria e Senegal.
Per far fronte a questo problema, l’Unione Europea, principale partner commerciale dei Paesi della regione, ha lanciato un’iniziativa insieme alla Cedea/Ecows (Comunità Economica e di Sviluppo dell’Africa dell’Ovest) per recuperare le armi in possesso dei civili dell’area.
Al programma hanno aderito sette Stati dell’Africa occidentale: Mali, Liberia, Guinea, Niger, Sierra Leone, Costa d’Avorio e Nigeria.
Il programma, avviato nel 2014 e destinato a concludersi nel 2017, è incentrato sulla comunicazione e l’insegnamento dei pericoli del traffico d’armi leggere nei villaggi e nelle città di frontiera e sul loro ruolo nell’alimentare le violenze. A questo segue l’invito agli abitanti a consegnare volontariamente le armi in cambio di progetti di sviluppo comunitario. I capi villaggio sono stati sollecitati a prendere parte all’iniziativa in veste di garanti di fronte alla propria comunità. (L.M.) (27/05/2016 Fonte: Fides)
Africa occidentale – Piano europeo per «disarmare» la regione
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