L’Africa occidentale ha registrato più di 1.800 attacchi di matrice terroristica nei primi sei mesi dell’anno, nei quali hanno perso la vita quasi 4.600 persone e che hanno avuto conseguenze umanitarie “disastrose”. Lo ha detto Omar Touray, presidente della Commissione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) intervenendo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite.
Delle circa 4.600 persone uccise in questi attacchi terroristici tra gennaio e la fine di giugno, 2.725 morti sono avvenute in Burkina Faso, 844 in Mali, 77 in Niger e 70 in Nigeria. Touray ha citato anche Benin e il Togo, due Paesi della sub-regione storicamente risparmiati dagli attacchi terroristici ma che oggi vivono invece grandi preoccupazioni per la sicurezza: questi paesi hanno assistito di recente a una serie di attacchi, che Touray ha descritto come “un’indicazione lampante della diffusione del terrorismo negli stati rivieraschi, una situazione che rappresenta un’ulteriore minaccia per la regione”.
Touray ha detto anche che l’insicurezza continua a infliggere dolore e sofferenza a milioni di persone, con conseguenze di vasta portata: questi attacchi terroristici hanno provocato lo sfollamento di mezzo milione di rifugiati e quasi 6,2 milioni di sfollati interni. Il numero di persone con necessità di sicurezza e assistenza salirà a 42 milioni entro la fine del prossimo mese “se non ci sarà un’adeguata risposta internazionale ai 30 milioni di persone attualmente bisognose di cibo”.