In Africa occidentale, la disparità economica tra i più ricchi e i più poveri è sempre più grande. Secondo l’organizzazione umanitaria Oxfam, l’1% dei più ricchi possiede l’equivalente della restante parte della popolazione. Un divario abissale di cui però, sempre secondo l’ong, i governi sembrano non occuparsi, ignorando la questione della reditribuzione economica nonostante la crescita dei loro Pil.
Un rapporto di Oxfam, scritto in collaborazione con la società di consulenza finanziaria Development Finance International, fa una classifica dei Paesi dell’Africa occidentale in base ai livelli di spesa pubblica, fiscalità e mercati del lavoro.
Secondo gli autori, «l’1% più ricco degli abitanti possiede più di tutti gli altri nella regione». Il caso nigeriano è paradigmatico. Nel 2017 la ricchezza combinata dei cinque uomini più ricchi del Paese (complessivamente 29,9 miliardi di dollari) era superiore al bilancio del loro governo.
Non tutti i Paesi reagiscono allo stesso modo. Negli ultimi anni, Capo Verde, Mauritania e Senegal hanno messo in atto politiche serie per ridurre la disuguaglianza economica. Non si può dire la stessa cosa di Niger, Sierra Leone e Nigeria, che invece non hanno pianificato interventi efficaci e rimangono le nazioni con maggiore differenza tra ricchi e poveri.
Per affrontare i problemi, conclude ha detto Adama Coulibaly di Oxfam, «i governi dell’Africa occidentale devono promuovere una tassazione progressiva, aumentare la spesa sociale, rafforzare la protezione del mercato del lavoro, investire nell’agricoltura e rafforzare i diritti alla terra per i piccoli agricoltori». Politiche che, al momento, sono ancora sulla carta in molte nazioni.