Africa Orientale: è la quinta stagione piogge consecutiva più secca

di Valentina Milani

Di Céline Nadler

L’Icpac, Centro per la previsione e le applicazioni climatiche dell’Igad (Autorità intergovernativa per lo sviluppo) ha annunciato che le previsioni per il periodo da ottobre a dicembre mostrano alte probabilità di condizioni più secche della media nella maggior parte dei Paesi del Corno d’Africa per il quinto anno consecutivo. I dati sono stati rivelati durante il 62° Greater Horn of Africa Climate Outlook Forum (Ghacof), organizzato dall’Icpac in collaborazione con il National Meteorological and Hydrological Services nella regione e altri partner. 

Secondo le informazioni condivise dai relatori, si prevede in particolare che le regioni attualmente colpite dalla siccità di Etiopia, Kenya e Somalia riceveranno precipitazioni insufficienti fino alla fine dell’anno. È probabile che queste cattive condizioni si estendano dall’Eritrea, alla maggior parte dell’Uganda e della Tanzania, mentre Gibuti, la regione orientale etiope dell’Afar e il Sud Sudan centrale e nord-orientale potrebbero ricevere precipitazioni superiori alla media. Le temperature dovrebbero tuttavia rimanere più calde della media nella maggior parte della regione.

Intervenendo all’incontro, Guleid Artan, Direttore dell’Icpac, ha ribadito l’importanza della stagione delle piogge da ottobre a dicembre nelle parti equatoriali del Grande Corno d’Africa, dove contribuisce fino al 70% delle precipitazioni totali annuali, in particolare nel Kenya orientale. “Mi addolora essere portatore di cattive notizie, quando milioni di persone nella regione hanno già sofferto la più lunga siccità degli ultimi 40 anni. Purtroppo, i nostri modelli mostrano con un alto grado di affidabilità che stiamo entrando nella quinta stagione delle piogge fallita consecutiva nel Corno d’Africa. In Etiopia, Kenya e Somalia siamo sull’orlo di una catastrofe umanitaria senza precedenti”, ha deplorato il Direttore dell’Icpac.

La gravità della situazione è stata ripresa da Workneh Gebeyehu, segretario esecutivo dell’Igad. Ha affermato che “un mese fa, con i nostri partner Fao e Wfp, abbiamo detto al mondo che 50 milioni di persone dovrebbero affrontare alti livelli di insicurezza alimentare acuta quest’anno in sette paesi Igad [Gibuti, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Uganda, Ndlr]. Oggi, considerando queste cupe previsioni climatiche, i conflitti nella regione e in Ucraina e le sfide macroeconomiche, rinnovo solennemente il nostro appello ai governi nazionali, ai donatori, agli attori umanitari e allo sviluppo affinché adottino una strategia senza rimpianti e ci aiutino a superare il peggio questa crisi”, ha dichiarato il segretario esecutivo dell’Igad.

L’Icpac stima inoltre che è probabile che l’inizio della stagione delle piogge venga ritardato in gran parte delle parti orientali della regione, tra cui l’Etiopia meridionale, la Somalia centrale e meridionale, il Kenya orientale, gran parte del Burundi e la Tanzania. 

L’Icpac è un Centro regionale per il clima designato dall’Organizzazione meteorologica mondiale. 

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