Erano tra mercati azionari divisi, ora saranno uno solo. Grazie a un progetto finanziato dalla Banca mondiale, Ruanda, Tanzania e Uganda collegheranno elettronicamente le loro Borse valori. Sarà quindi possibile operare come se ci fosse mercato unico, riducendo i costi e i tempi di negoziazione di azioni di società quotate su mercati transfrontalieri. Un’operazione che ha il sapore di una sempre maggiore integrazione economica e, come spesso, è avvenuto in passato, può trasformarsi anche in una maggiore integrazione politica.
La piattaforma tecnologica che unirà le tre piazze si chiama Eac Capital Markets Infrastructure (Cmi) e permetterà di acquistare e vendere azioni di società quotate in uno qualsiasi dei paesi senza passare attraverso agenti di cambio diversi e aumenterà la liquidità a favore dei mercati.
Al progetto si è lavorato per più di cinque anni, un periodo lunghissimo dovuto alle controversie sui pagamenti con il fornitore del software e alla mancanza di integrazione tra il software Cmi e i sistemi commerciali degli Stati partecipanti.
«Tutto dovrebbe essere pronto entro la fine di questo mese – ha spiegato al sito The EastAfrican, Celestin Rwabukumba, amministratore delegato della Borsa del Ruanda -. All’inizio di ottobre il 95% del lavoro sarà stato fatto. Il lancio comunque non può andare oltre dicembre perché non possiamo permetterci di andare oltre quel periodo».
Il Kenya, che gestisce il più grande mercato azionario della regione in termini di capitalizzazione di mercato e numero di società quotate, si è ritirato dal progetto nel 2015, dopo aver espresso insoddisfazione per alcune irregolarità negli appalti.
«Non abbiamo riconsiderato la nostra posizione in termini di partecipazione a questo progetto – ha affermato Geoffrey Odundo, dirigente di Nairobi Securities Exchange -, ma sappiamo che ormai l’infrastruttura è pronta e sono pronti a partire. Dovrebbero condividere con noi alcune informazioni e noi valuteremo lo stato del progetto prima di poter prendere ulteriori decisioni».
La capitalizzazione di mercato del Nairobi Securities Exchange nei primi sei mesi del 2020 è stata di 22,1 miliardi di dollari più delle Borse di Tanzania, Uganda e Ruanda che hanno capitalizzato rispettivamente di 6,5 miliardi, 5,1 miliardi e 3,52 miliardi.
Il progetto fa parte di un piano da 26,18 milioni di dollari della Banca Mondiale che è stato approvato nel marzo 2011 per gettare le basi per l’integrazione del settore finanziario tra gli Stati membri dell’Africa orientale prima dell’implementazione di un regime di moneta unica previsto per il 2024. Il progetto si compone di sei parti, tra cui l’integrazione delle infrastrutture di mercato, lo sviluppo del mercato obbligazionario regionale e il project management, l’inclusione finanziaria e il rafforzamento dei partecipanti al mercato, l’armonizzazione delle leggi e dei regolamenti finanziari e il riconoscimento reciproco delle agenzie di vigilanza.
In Africa altri i gestori di sette Borse valori africane hanno anche avviato il processo di acquisizione di un software che collegherà i loro mercati azionari. Si tratta di Bourse Régionale des Valeurs Mobilières (Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo), Borsa di Casablanca (Marocco), Borsa di Johannesburg (Sudafrica), Borsa di Nairobi (Kenya), Borsa nigeriana (Nigeria), Borsa di Mauritius (Mauritius) e Borsa egiziana (Egitto).
(Enrico Casale)