Africa scettica sul green pass

di Enrico Casale

L’Africa respinge in generale l’idea di protocollo unico per un green pass continentale da imporre sui viaggi aerei, definendo tale ipotesi come “discriminatoria”. È quanto emerso da una conferenza di alto livello sulla risposta alla pandemia organizzata a Montreal, in Canada, dall’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao). Lo riporta un comunicato stampa di fine conferenza.

I paesi dell’Unione Europea impongono la vaccinazione come requisito di viaggio obbligatorio. Paesi come gli Stati Uniti d’America, la Cina, il Burkina Faso, il Ciad, l’Egitto, il Mali, il Marocco, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno seguito la stessa linea ma il resto del continente africano è scettico: Hadi Sirika, ministro dell’Aviazione nigeriano, ha detto di disapprovare le nazioni che impongono misure unilaterali relative alla salute pubblica a livello globale.

Sirika, che ha presieduto la conferenza, ha detto che l’evidenza del fatto che in Africa ci sia una forte carenza di forniture di vaccini implica la necessità di concentarsi su questo aspetto della logistica, lasciando perdere provvedimenti discriminatori che contribuirebbero ad aumentare il gap tra paesi ricchi e paesi in via di sviluppo.

L’Oms ricorda inoltre che i tassi di vaccinazione in Africa rimangono bassi, con solo il 30 per cento delle 54 nazioni del continente che hanno vaccinato completamente il 10 per cento della loro popolazione contro la malattia, rispetto a quasi il 90 per cento dei Paesi ad alto reddito.

A ciò si aggiunge il fatto che solo il 14,2 per cento – ossia una su sette – delle infezioni da covid-19 viene rilevato in Africa. Lo ha messo in luce l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Dalla nota, resa pubblica in settimana, si apprende che l’Oms, per raccogliere i dati, ha utilizzato il calcolatore covid-19 sviluppato da Resolve to Save Lives, che stima le infezioni in base al numero di casi e decessi riportati e un tasso di mortalità da infezione basato su studi incentrati sulla popolazione. Oms ha scoperto che al 10 ottobre 2021 il numero cumulativo di infezioni da covid è stimato in 59 milioni in Africa, che è sette volte di più degli oltre 8 milioni di casi riportati.

Secondo l’Oms fino ad oggi, lo screening del covid-19 in Africa, si è concentrato sulle persone che si presentano alle strutture sanitarie con sintomi, oltre a testare i viaggiatori internazionali in arrivo e in partenza, portando a una sotto-segnalazione su larga scala, data l’alta percentuale di casi asintomatici nel continente.

Dall’inizio della pandemia sono stati segnalati 70 milioni di test covid dai Paesi africani a fronte degli 1,3 miliardi di persone che abitano il continente. Al contrario, gli Stati Uniti, con circa un terzo della popolazione, hanno riferito di aver somministrato oltre 550 milioni di test, mentre il Regno Unito, con meno del 10 per cento della popolazione dell’Africa, ha somministrato oltre 280 milioni di test, precisa Oms.

“Con test limitati, stiamo ancora volando alla cieca in troppe comunità in Africa. La maggior parte dei test sono effettuati su persone con sintomi, ma gran parte della trasmissione è guidata da persone asintomatiche, quindi quello che vediamo potrebbe essere solo la punta dell’iceberg”, ha detto la dottoressa Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’Oms per l’Africa.

Condividi

Altre letture correlate: