Molto prima dell’avvento di Photoshop, nel suo studio di Accra (significativamente battezzato Ever Young) James Barnor ritoccava a matita i ritratti dei suoi clienti in modo da farli apparire più giovani e belli. Nei suoi oltre 60 anni di carriera, questo fotografo ghanese (classe 1929) ha ripetutamente puntato l’obiettivo verso società in transizione: il suo Paese proiettato verso l’indipendenza e Londra impegnata a diventare una metropoli multiculturale. Con una particolare attenzione a ciò che oggi definiamo lifestyle, ossia quotidianità, costumi e stile dei soggetti coinvolti nel “passaggio”.
Daniele Tamagni è un fotografo italiano molto più giovane e anche un collaboratore di Africa. Ha girato il mondo e raccontato l’impatto delle subculture e dello street style contemporaneo, portando avanti una ricerca estetica e sociologica che si è concretizzata in svariate mostre e che ha trovato nel continente africano il suo spazio d’elezione. Dai dandy congolesi (i sapeurs) ai metallari del Botswana, passando per le drianke (bellezze oversize) del Senegal…
Lontani nello spazio e nel tempo, questi due artisti hanno in realtà molto in comune, a partire dalla capacità di combinare in una sintesi virtuosa lo sguardo fashion e lo spirito del reportage. Si occupano di moda ma non restano mai in superfice. Nelle loro narrazioni, al contrario, gli outfit e le apparenze rappresentano il punto da cui muovere per scoprire prospettive inedite e dare forma alla contemporaneità.
Alla October Gallery di Londra, spazio molto attento alla creatività africana, hanno colto l’affinità e deciso di sottolinearla attraverso una mostra a due, che prende spunto da due volumi relativamente recenti pubblicati dagli artisti: Ever Young (Autograph ABP, 2015) per quanto riguarda Barnor, e Fashion Tribes (Abrams Book, 2015) per Tamagni. Dall’8 al 30 settembre.
Info: octobergallery.co.uk
(Stefania Ragusa)