Il Kenya, con il supporto di UnAids (l’agenzia Onu che combatte l’Hiv), si affida ai farmaci generici per combattere l’Aids. Più economici, efficaci, disponibili, i «generici» rappresentano un’alternativa percorribile per un sistema sanitario che non ha a disposizione grandi risorse. Ieri, 27 giugno, le autorità sanitarie di Nairobi hanno annunciato che, a breve, saranno acquistati importanti lotti della versione generica del Dolutegravir. È un farmaco approvato negli Stati Uniti nel 2013, che può migliorare e prolungare la vita di decine di migliaia di persone che soffrono per i gravi effetti collaterali o di resistenza agli altri trattamenti. Sarà somministrato a 20mila pazienti in Kenya prima di essere impiegato anche in Nigeria e Uganda entro la fine dell’anno.
L’adozione di questo trattamento fa parte di una strategia più ampia messa in campo da UnAids per contenere il continuo diffondersi dell’Hiv in Africa, dove vivono i ¾ delle persone affette dal virus. Circa il 15% dei pazienti affetti da Hiv nel continente è oggi resistente alle medicine, il che significa che nessun trattamento funziona. È quindi indispensabile portare velocemente sul mercato nuovi e più efficaci farmaci, ma allo stesso tempo economici.
L’Unaids sta quindi pianificando una ampia diffusione dei farmaci generici in modo tale da coprire almeno il 90% delle persone affette da Hiv entro il 2020. Il Kenya, che ha una delle popolazioni più colpite dal virus (con circa 1,5 milioni di positivi), farà da apripista. Negli ospedali pubblici saranno distribuiti i farmaci generici. Se l’obiettivo è fermare il diffondersi dell’Hiv, le medicine sono solo una parte della politica di contenimento. Le autorità sanitarie puntano anche sulla diffusione massiccia dei test e su pubblicità mirate per aumentare la consapevolezza della malattia.