Al Shabaab prende di mira il Puntland

di Enrico Casale
Attentato in Puntland

Attentato in PuntlandSono almeno sette i morti causati dalla bomba che è esplosa ieri sul pulmino che stava portando il personale delle Nazioni Unite dal compound dell’Onu alla sede dell’Unicef, l’agenzia che si occupa di protezione dell’infanzia. A bordo c’erano dieci persone. Cinque di esse (quattro lavoravano pr l’Unicef) facevano parte dello staff e hanno perso la vita: un afghano, due somali e due kenioti. Gli altri due morti sono le guardie che si trovavano accanto al minibus. Quattro sono anche i feriti: una donna pachistana è in gravi condizioni. Il gruppo terrorista al Shabaab ha rivendicato l’attentato. In un primo tempo sembrava che a compiere il gesto fosse stato il cuoco della mensa delle Nazioni Unte che era stato licenziato qualche settimana fa.

Questo attentato ha posto all’attenzione dei media internazionali il Puntland, la regione arida del Nord-Est della Somalia. Pur continuando a dichiarare la propria appartenenza alla Somalia, le autorità di Garowe, la capitale, dal 1998 hanno dichiarato la propria autonomia dal Governo di Mogadiscio. La dichiarazione di autonomia è stata, secondo gli osservatori internazionali, un tentativo per evitare prima la guerra tra clan e poi lo scontro con i jihadisti di al Shabaab che hanno sconvolto la Somalia meridionale. Un tentativo riuscito in parte perché se è vero che il Puntland ha vissuto una situazione abbastanza stabile, è anche vero che la regione è stata coinvolta in sporadici combattimenti con i clan del Sud e una brave guerra contro il Somaliland (l’altra regione settentrionale che invece ha dichiarato l’indipendenza da Mogadiscio).

Dal 2005, la regione è diventata tristemente famosa per la pirateria. Era dalle sue coste che partivano le operazioni contro i grandi mercantili che attraversavano il Golfo di Aden seguendo le principali rotte di navigazione internazionali da e verso il Canale di Suez. La pirateria ha portato grandi quantità di denaro nella regione. Tanto è vero che da più parti le autorità locali sono state accusate di chiudere un occhio di fronte al problema. E il fenomeno è diventato così imponente da attirare l’attenzione di tutte le principali potenze commerciali. Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia e Cina hanno addirittura schierato navi da guerra per proteggere le navi. L’intervento è riuscito, nel corso degli anni, ad annullare la pirateria, che oggi non minaccia più le rotte del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano.

Il Puntland è anche una meta importante per molti somali sfollati a causa della violenza nel Sud. Alcuni di essi tentano di fare la traversata in mare verso lo Yemen per raggiungere i ricchi Paesi del Golfo. Sempre più spesso, però, rifugiati arrivano anche dallo Yemen, fuggendo alla guerra in corso tra esercito e milizie sciite.

Forse è proprio l’importante ruolo geostrategico di questa regione ad aver attirato le attenzioni di al Shabaab. L’attentato è una dimostrazione di forza nei confronti delle Nazioni Unite e del Governo di Garowe. I prossimi giorni ci diranno quale sarà la reazione delle autorità del Puntland.

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