Al via la quarta edizione del Black History Month Torino 2025

di claudia

A cura dell’Osservatorio Sahel e Africa subsahariana del Centro studi AMIStaDeS APS

Oggi, 1 febbraio, inizia ufficialmente il Black History Month Torino 2025, la rassegna culturale che celebra la storia, le culture e i contributi delle comunità afrodiscendenti. La quarta edizione del festival, organizzata dall’Associazione Donne dell’Africa Subsahariana e II Generazione, propone un ricco calendario di oltre 80 eventi in 25 luoghi storici della città metropolitana di Torino.

Per 28 giorni saranno proposti oltre 80 appuntamenti tra eventi culturali, artistici e sociali. La rassegna, che si ispira a una tradizione storica nata nel 1926, punta a celebrare e diffondere la storia degli afrodiscendenti. L’edizione dello scorso anno, con il tema “Radici e Futuro”, ha proposto mostre, proiezioni, dibattiti e performance, tutti orientati a favorire la conoscenza, l’inclusione e la lotta al razzismo creando un dialogo interculturale e intergenerazionale e coinvolgendo oltre 40 mila partecipanti.

Il programma dell’edizione 2025 si concentra invece su tre tematiche principali: fare storia, fare arte e fare sport. “Fare storia” intende mettere in luce le storie di personaggi africani che hanno dato un contributo significativo alla storia italiana contemporanea, con l’obiettivo di riequilibrare il dibattito sull’identità afro e l’appartenenza, ma anche di riflettere sul passato coloniale del nostro Paese e sulla sua memoria. “Fare arte” ha come scopo quello di coinvolgere artisti di diverse discipline e di sostenere il lavoro di artisti afrodiscendenti e africani, condividendo le loro opere con il territorio e i suoi abitanti. Partendo dal folklore di vari Paesi, si racconterà l’evoluzione delle forme artistiche, dai tradizionali racconti storici alle espressioni più innovative, dando spazio sia ad artisti affermati che a giovani talenti delle comunità locali. “Fare sport” vuole stimolare una riflessione sul rapporto tra il razzismo e il mondo dello sport, un ambito che per sua natura è universale e inclusivo, ma che da sempre è segnato da dinamiche di esclusione.

Consulta il programma completo: https://www.blackhistorymonthtorino.it/programma-2025/

Tra gli appuntamenti il Centro Studi Amistades APS sarà protagonista con due eventi che si concentrano sui temi dell’identità e dello sport, in perfetta sintonia con il focus della rassegna di quest’anno.

16 febbraio – Ricerca sulle scuole coraniche in Senegal

Ore 10:30 – Evento Online

Un’analisi approfondita dedicata al ruolo delle scuole coraniche in Senegal, spesso vittime di stereotipi, ma fondamentali per l’identità culturale sia a livello locale sia tra molti senegalesi all’estero. L’incontro, basato su studi sul campo, vuole offrire uno sguardo autentico su una realtà poco conosciuta.

Relatori:

  • Oumar Barry, analista dell’Osservatorio Sahel e Africa Subsahariana
  • Valentina Geraci e Luigi Limone, Referenti Osservatori Sahel e Flussi migratori per il Centro studi Amistades APS
  • Moustapha Fall, presidente dell’Associazione Senegalesi di Torino (AST)

Dove: Evento online – Partecipazione tramite questo link.
Orario: 10:30 – 12:30.

27 febbraio – Presentazione del libro Mi chiamo Mouhamed Ali

Ore 18:00 – Libreria Trebisonda, Torino

Il secondo appuntamento dà voce a Mouhamed Ali Ndiaye, primo pugile senegalese campione d’Italia, che presenterà la storia della sua vita con il libro Mi chiamo Mouhamed Ali, scritto con Rita Coruzzi. Un racconto autobiografico emozionante che unisce la passione per la boxe e la lotta contro il razzismo, sottolineando il potenziale dello sport come strumento di riscatto personale e collettivo.

Interverranno:

  • Mouhamed Ali Ndiaye, co-autore e campione italiano di boxe
  • Oumar Barry, analista dell’Osservatorio Sahel e Africa Subsahariana

Dove: Libreria Trebisonda, Via Sant’Anselmo 22, Torino.
Orario: 18:00 – 20:00.

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