Mentre l’Algeria conferma due nuovi casi di infezione da coronavirus, in Nigeria il presidente Muhammadu Buhari ha lanciato un appello alla calma affinché non si diffonda il panico tra i suoi connazionali.
Ma andiamo con ordine. Il governo di Algeri ha comunicato che, dopo l’italiano trovato positivo la scorsa settimana, sarebbero state infettate una donna di 53 anni e sua figlia di 24 anni. Entrambe sono state messe in isolamento nella provincia di Blida, a sud della capitale Algeri. Le due donne avrebbero ospitato un uomo e sua figlia provenienti dalla Francia, che erano risultati positivi al coronavirus al loro ritorno.
Intanto, per precauzione, l’italiano, un tecnico dell’Eni, è stato espulso e rientrerà a breve in Italia.
Anche in Nigeria è stato un italiano a portare il virus. È stato ricoverato in un ospedale di Lagos e le sue condizioni sarebbero stabili. Questo è stato il primo caso confermato di coronavirus nell’Africa subsahariana. Per evitare il diffondersi del panico, il presidente Buhari ha lanciato un messaggio nel quale ha esortato i cittadini ad «astenersi da comportamenti allarmistici» aggiungendo che «un allarme eccessivo causerebbe più danni che benefici». Ha poi elogiato il ministero della Salute, il Centro per il controllo delle malattie e i governi locali per la pronta risposta dopo il primo caso. Buhari ha detto ai nigeriani di fidarsi solo delle informazioni fornite dal governo e dall’Organizzazione mondiale della sanità e di seguire i loro consigli per impedire la trasmissione.
A livello globale, quasi 90.000 persone in 60 Paesi sono state infettate. Più di 3000 i morti, nella stragrande maggioranza nella provincia cinese di Hubei.