La rielezione del presidente uscente Abdelmadjid Tebboune è stata confermata dalla Corte Costituzionale ma con una decina di punti in meno rispetto al primo annuncio dei risultati provvisori da parte dell’autorità per le elezioni. Il presidente è stato quindi rieletto con l’84,3% dei voti, invece di quasi il 95% dei voti inizialmente annunciati.
Il tasso di partecipazione, anch’esso rivisto, si attesta ora al 46,1%, mentre persistono controversie sulla trasparenza del voto. La Corte Costituzionale ha rivisto al rialzo anche i punteggi dei due oppositori del presidente uscente, con il 9,56% per il candidato islamista moderato Abdelaali Hassani (invece del 3,17%) e il 6,14% per il candidato socialista Youcef Aouchiche (invece del 2,16%). Nel dettaglio, la Corte Costituzionale ha annunciato sabato un numero di elettori pari a 11,2 milioni sui 24,3 milioni registrati, precisando che sono stati 1,7 milioni i voti annullati, e quindi un totale di 9,4 milioni di voti espressi.
Hassani e Aouchiche avevano presentato ricorso all’inizio della settimana alla Corte Costituzionale affinché rivedesse i dati preliminari, denunciando “frodi” e dati viziati in particolare sulla partecipazione.
Il candidato arrivato secondo alle elezioni presidenziali algerine, Abdelali Hassani Cherif, ha accolto con favore la decisione della Corte Costituzionale che, secondo a lui, ha rettificato e adeguato i risultati della votazione che differivano significativamente da quelli annunciati dall’Autorità Elettorale Nazionale Indipendente (Anie).
Hassani Cherif ha sottolineato che “la Corte Costituzionale ha confermato quanto denunciato dal suo partito attraverso comunicati e dichiarazioni, e cioè le incongruenze nei risultati provvisori annunciati dall’Anie”. Il presidente del Movimento della Società per la Pace (Msp) ha indicato che la Corte è riuscita a correggere gli errori utilizzando i verbali di conteggio disponibili.
“Quello che è successo durante queste elezioni è un grave attacco alla democrazia”, ha dichiarato, prima di chiedere “lo scioglimento dell’Anie e il perseguimento legale dei responsabili di queste manovre”.
Candidato arrivato secondo con il 9,56% dei voti, Hassani Cherif ha criticato lo svolgimento del voto, affermando che “le irregolarità e le mancanze constatate costituiscono, ai sensi della legge, uno scandalo elettorale”. Ha accusato l’ANIE di aver commesso “un reato flagrante manipolando i risultati” e ha chiesto “lo scioglimento” di questo organismo.
Il partito del candidato arrivato terzo, il Fronte delle Forze Socialiste (Ffs) di Youssef Aouchiche (il 6,14% delle preferenze) organizzerà domani una conferenza stampa per presentare la nostra lettura politica e tecnica dei risultati annunciati.