Alla fine, quel liquido nero trovato al posto dell’acqua in un pozzo scavato a Ouled Rahmoune, nel dipartimento di Costantina, non era petrolio, bensì olio di motore esausto. Le analisi effettuate dalla compagnia algerina di idrocarburi Sonatrach hanno messo fine a dieci giorni di mistero e speculazioni sulla possibile scoperta di “oro nero” nel campo di un residente locale. Anzi, all’entusiasmo iniziale segue la forte preoccupazione per l’inquinamento provocato dalla presenza sotto terra di olio di motore esausto, comprovato dalla presenza di metalli in quantità significative, probabilmente a causa dell’usura. “Il metano è il principale costituente analizzato. Si tratta di biogas prodotto dalla fermentazione di materia organica animale o vegetale in assenza di ossigeno”, spiega ancora, in un comunicato, la Sonatrach, interpellata a seguito della sorprendente scoperta fatta il 20 marzo scorso da Lekhmissi Ghorab. Munito di previa autorizzazione, l’uomo aveva trivellato fino a 90 metri di profondità in cerca di acqua. Invece dell’acqua, è risalito in superficie un liquido viscoso e nerastro.
Adesso, si è concordato con le autorità preposte di mettere in sicurezza il perimetro e di preservare le risorse idriche attraverso il tamponamento del pozzo in oggetto. Il direttore per l’ambiente della wilaya (divisione amministrativa) di Costantina, Arezki Boutrig, ha dichiarato che non appena è apparso il liquido nerastro, il perimetro della regione è stato messo in sicurezza. “Al momento l’inquinamento è pari a zero”, ha affermato, spiegando che in un primo momento, è stato effettuato lo scarico del liquido nella vasca predisposta per la perforazione. Quindi si è proceduto alla rimozione di questo liquido con appositi materiali, immagazzinati in un fusto e che saranno successivamente inceneriti.
Secondo il quotidiano El Watan, il comunicato della Sonatrach ha lasciato perplessi specialisti e giornalisti, interessati alla vicenda che ha avuto ampio eco nel Paese e tramite i social network. “Molti interrogativi rimangono senza risposta sull’origine di questi oli motore e fumi di gas, soprattutto perché si trattava di una normale perforazione e questo tipo di incidente è davvero raro”, scrive El Watan.
Ouled Rahmoune è situata a 30 km da Constantine, nel nord-est dell’Algeria dove non sono ancora note riserve di idrocarburi, pilastro dell’economia algerina, ma le cui riserve sono sfruttate in prevalenza nel sud del Paese. In diverse occasioni, la compagnia nazionale di idrocarburi aveva annunciato lavori di esplorazione per petrolio e gas nel nord dell’Algeria, ma non ha mai comunicato i risultati della sua ricerca. “Questo fellah (contadino) potrebbe essere riuscito dove il gruppo petrolifero statale ha fallito”, aveva commentato, prima dei risultati delle analisi, il sito Tout sur L’Algerie.
(Céline Camoin)