Tra i circa 4.000 detenuti beneficiari della grazia del presidente algerino Abdelmajid Tebboune concessa in occasione del 70° anniversario dell’avvio della guerra d’indipendenza, c’è il giornalista Ihsane El Kadi, direttore dei media indipendenti Radio M e Maghreb Emergent, che ha trascorso quasi due anni in prigione.
La detenzione del giornalista era stata denunciata da numerosi attivisti e difensori della libertà d’espressione. Reporter senza frontiere aveva lanciato vari appelli alla sua liberazione.
“È con immenso sollievo che apprendiamo il rilascio di Ihsane El Kadi. Questa misura pone fine al calvario durato più di 23 mesi per questo grande giornalista e la sua famiglia. Rsf ricorda che non avrebbe mai dovuto essere imprigionato. Ora dobbiamo sperare che questo comunicato sia anche un segnale per l’eliminazione delle restrizioni alla libertà di stampa”, ha commentato il collega algerino Khaled Drareni, rappresentante di Rsf in Nord Africa.
L’indulto presidenziale pronunciato giovedì 31 ottobre ha permesso a Ihsane El Kadi di lasciare il carcere di El Harrach, ad Algeri, dove era detenuto dal 29 dicembre 2022. Era stato condannato il 2 aprile 2023 a cinque anni di prigione, di cui tre senza condizionale, dal tribunale di Sidi M’hamed. La pena fu aggravata in appello il 18 giugno dello stesso anno quando fu condannato a sette anni di reclusione, di cui cinque senza condizionale, per aver ricevuto “fondi e vantaggi da fonti estere allo scopo di svolgere attività di propaganda politica” e per aver ” minato la sicurezza dello Stato […] e l’ordine pubblico”. Accusa, secondo Rsf, che però non aveva trovato fondamento nel corso del processo. Si trattava infatti di somme di denaro inviate dalla figlia – che vive e lavora a Londra, e è anche azionista di Interface Médias, la società di Ihsane El Kadi, editrice di Radio M e Maghreb Emergent – destinata a pagare gli stipendi dei dipendenti.
I media di Ihsane El Kadi, Radio M, hanno dovuto cessare le loro attività il 19 giugno 2024 dopo la conferma da parte dei tribunali dello scioglimento di Interface Medias, il 13 giugno 2024. La Corte d’appello di Algeri ha inoltre confermato la confisca dei suoi beni sequestrati nonché una multa di dieci milioni di dinari algerini (circa 70.000 euro) e un risarcimento di un milione di dinari (circa 7.000 euro) all’Autorità di regolamentazione dell’audiovisivo.