In Algeria, attivisti e organizzazioni della società civile denunciano un numero crescente di arresti e condanne di persone vicine a Hirak, il movimento di protesta nato nel febbraio 2019.
I manifestanti algerini chiedono da tempo di riprendere le manifestazioni contro il regime, interrotte a causa della situazione sanitaria. Da metà marzo, infatti, a seguito dell’emergenza coronavirus qualsiasi tipo di incontro è stato vietato nel Paese. Martedì 23 giugno cinque persone hanno ricevuto condanne da 6 mesi a un anno di prigione, a Tizi Ouzou, per aver partecipato a una manifestazione. Nove sono state rilasciate.
Ieri intanto il presidente della Republica, Abdelmajid Tebboune, ha attuato un importante rimpasto governativo. Lo strategico ministero dell’Energia, perno dell’economia nazionale, è stato affidato ad Abdelmadjid Attar, già amministratore delegato della compagnia nazionale di idrocarburi Sonatrach. Al suo predecessore, Mohamed Arkab, è stato affidato il ministero delle Miniere, un comparto che si scinde dall’Industria. Nasce infine un nuovo ministero, quello della Transizione energetica e delle energie rinnovabili. Il tutto in un momento difficile per l’economia nazionale, segnata dal crollo del prezzo degli idrocarburi oltre che dalla pandemia.
Algeria | Il Covid-19 “blocca” il dissenso
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