L’ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha criticato le ultime misure legislative in materia di sicurezza e lotta al terrorismo adottate dall’Algeria, in particolare l’ordinanza n° 21-08 e la legge n° 20-06 del 22 aprile 2020. Lo riferisce il quotidiano algerino Liberté, citando una missiva indirizzata al governo algerino nel quale l’Alto commissariato esprime preoccupazione. La normativa in oggetto, ritiene l’organo dell’Onu, è “in diretta opposizione alle migliori pratiche in materia di legislazione antiterrorismo”.
L’Alto commissariato teme che l’adozione e l’applicazione di questi testi legislativi “possa portare a significative violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, in particolare il diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, il diritto alla sicurezza della persona e ad un equo diritto processo, come stabilito nella Dichiarazione universale dei diritti umani e nel patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dall’Algeria il 12 settembre 1989. Raccomanda all’Algeria di rivedere le disposizioni in modo che siano conformi agli standard internazionali sui diritti umani.
Quello che sembra preoccupare più profondamente i relatori è l’articolo 87 bis, precisa Liberté. “Ribadiamo in particolare la nostra preoccupazione per la definizione di atti terroristici adottata dall’articolo 87 bis che, includendo nella categoria degli atti terroristici un’ampia varietà di reati, si scontra con il principio della certezza del diritto, comporta violazione del diritto di riunione pacifica e la libertà di espressione, e impone anche sanzioni sproporzionate ad atti che non dovrebbero essere disciplinati dalla legislazione antiterrorismo”. L’Alto commissariato ritiene infatti che il lavoro legittimo e pacifico dei difensori dei diritti umani non debba mai rientrare nell’ambito delle leggi antiterrorismo o essere criminalizzato in altre forme.
“Alcuni atti elencati nel nuovo articolo 87 bis del codice penale potrebbero essere perseguiti, in violazione del diritto internazionale dei diritti umani”, avverte la stessa organizzazione che raccomanda all’Algeria di seguire l’approccio utilizzato nella risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nella definizione proposta dal relatore speciale per la promozione e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismo al fine di garantire che solo i comportamenti di natura veramente terroristica siano designati e perseguiti come tali ai sensi del diritto algerino.
L’Alto commissariato chiede al governo di istituire, di diritto e di fatto, un controllo giudiziario o legislativo sul funzionamento e le attività di questa commissione, nonché di autorizzare, al fine di garantire un processo equo, il ricorso contro sue decisioni. Invita inoltre l’Algeria a fornire, tra l’altro, informazioni sulle ragioni che spiegano la portata di tali leggi e chiede chiarimenti sulle sue applicazioni.
Nei giorni scorsi, una coalizione di una decina di organizzazioni non governative (ong) internazionali ha sollevato serie preoccupazioni in merito a quello che definisce “la repressione prolungata delle libertà fondamentali e del lavoro legittimo in materia di diritti umani in Algeria”. Lancia l’allarme per una marcata “proliferazione di procedimenti giudiziari per accuse di terrorismo infondate contro difensori dei diritti umani, giornalisti e attivisti pacifici”.