Algeria – «Rischiamo di essere invasi dai migranti»

di Enrico Casale
Agadez, crocevia dei migranti

L’Algeria teme di dover far fronte a un numero sempre crescente di immigrati come conseguenza delle politiche restrittive dell’Unione europea. A lanciare l’allarme è il ministero dell’Interno di Algeri. «Ora siamo a decine di migliaia di migranti illegali, ma nel prossimo futuro potremo parlare di centinaia di migliaia dopo che l’Europa ha chiuso i battenti», ha detto il ministro dell’Interno Hassen Kacimi. Nel 2016, un’intesa tra Ue e  Turchia ha quasi chiuso la rotta marittima verso le isole greche che nel 2015 ha interessato quasi un milione di persone. Anche le partenze dalla Libia sono diminuite per effetto del sostegno dell’Ue alla guardia costiera libica. L’Italia inoltre sta anche aiutando la Tunisia a fermare le partenze in barca. «La soluzione non è chiudere i confini da un lato e lasciare che le persone muoiano dall’altro – ha detto il ministro -. L’Algeria è molto preoccupata dal numero crescente di migranti illegali». Il Paese, che ha un confine di 2.500 chilometri con il Mali e il Niger, negli ultimi tre anni ha speso 20 milioni di dollari per gestire un afflusso di migranti clandestini provenienti dalla regione del Sahel in fuga dalla guerra, dall’insicurezza o dalla povertà. «Nessuno ci ha aiutato, stiamo gestendo la situazione con i nostri mezzi», ha detto Kacimi. Ha anche respinto le accuse del gruppo per i diritti umani, tra cui Human Rights Watch e Amnesty International, secondo cui i migranti sono stati deportati in modo degradante.

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