Il generale Said Chanegriha, capo di stato maggiore delle forze armate algerine (Anp), ha ribadito “l’impegno infallibile” dell’Algeria a lavorare, insieme ai suoi partner, per affrontare le sfide alla sicurezza che attendono la comunità internazionale, in particolare nella regione del Maghreb e nell’area Sahelo-Sahariana. Lo ha fatto in occasione della nona Conferenza sulla sicurezza internazionale, organizzata dalla Federazione russa.
Chanegriha ha osservato che la situazione internazionale e regionale sta vivendo cambiamenti geostrategici complicati e multidimensionali, che si traducono in nuove sfide e minacce che “colpiscono la sicurezza e la pace nel nostro spazio regionale”. Nonostante l’attenuazione della portata delle minacce e dei rischi di conflitto armato tra gli attori governativi tradizionali, “è chiaro che le attuali minacce sono diventate transfrontaliere e spesso in relazione ad attori non governativi”, ha detto il capo di stato maggiore, riferendosi a una minaccia “diventata diffusa, multiforme e più feroce”.
Nel suo discorso, il generale Said Chengriha ha inoltre accusato il Marocco di aver alimentato le tensioni nel Maghreb e nel Sahel attraverso il conflitto nel Sahara occidentale. Nel suo discorso, non ha esitato a chiamare il Marocco un “colonizzatore” e ha accusato la nazione limitrofa di aver provocato un nuovo conflitto contro il Fronte Polisario in seguito “alla violazione dell’accordo di cessate il fuoco” del 13 novembre 2020.
“Ho più volte sottolineato che le azioni del colonizzatore tese ad annettere con la forza i territori sahrawi, pur ignorando il concetto di rispetto dei diritti umani nei territori occupati, sono incompatibili con la Carta delle Nazioni Unite e l’atto costitutivo dell’Unione Africana di cui la Repubblica araba sahrawi democratica è un membro fondatore”, ha affermato il generale 76enne. “Questa preoccupante situazione segnata dall’escalation militare e dall’interferenza straniera potrebbe alimentare le tensioni in tutta la regione”, ha aggiunto, invitando la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità “nel rispetto rigoroso delle disposizioni del diritto internazionale nel risolvere questa crisi”.
Mosca è il principale fornitore di armi dell’Algeria, che ha fatto crescere le sue importazioni di armi del 64% tra il 2016 e il 2020 secondo il rapporto del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute).
La conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale del 23 e 24 giugno ha riunito circa 700 delegati provenienti da 109 Paesi di tutto il mondo, inclusi 55 ministri della difesa, i loro vice e capi di stato maggiore come riferito dal viceministro della Difesa della Federazione Russa, il colonnello generale Alexander Fomine. Durante il forum, i capi dei dipartimenti della Difesa e gli esperti militari hanno discusso questioni urgenti della sicurezza globale, compresi gli equilibri di potere nell’area della stabilità strategica, i rischi di una proliferazione incontrollata di armi di distruzione, le minacce massicce nell’area di sicurezza informatica. I partecipanti alla conferenza hanno parlato dei vari aspetti della sicurezza nelle regioni del mondo: Asia, Medio Oriente, America Latina, Africa ed Europa.