Il quinto rimpasto di governo in quattro anni è stato disposto nel fine settimana dal presidente algerino, Abdelaziz Bouteflika, avviene in un momento in cui il paese nordafricano sta affrontando una grave crisi economica e una minaccia terroristica sempre più consistente. Il capo dello Stato ha ordinato il nuovo cambio al governo guidato sempre dal premier Abdelmalek Sellal, dopo mesi caratterizzati da polemiche sullo stato dell’economia algerina e la salute dello stesso Bouteflika, malato da tempo. Due sono i settori più coinvolti dal cambiamento: l’economica e l’energia. La sorpresa maggiore riguarda forse l’uscita di scena del ministro delle Finanze Abderahmane Benkhalfa, per più di un anno alla gestione delle casse statali. Secondo la stampa locale, Benkhalfa ha dato più volte l’impressione di essere “un intruso”. L’ex ministro potrebbe essere stato allontanato per le sue dichiarazioni considerate troppo conservatrici, nonostante abbia sempre difeso la politica del governo.
Tuttavia, come fanno notare gli analisti, la scelta non avrebbe nulla a che fare con le capacità del ministro uscente. La nomina di Hadji Baba Ammi come nuovo ministro delle Finanze farebbe parte della strategia di voler formare un governo “tecnico”, costituito da funzionari considerati esperti, affidabili e al tempo stesso fedeli allo Stato. Ammi, infatti, ha ricoperto diversi incarichi all’interno del ministero economico. Inoltre, l’estromissione dell’ex ministro Benkhalfa segue il cambio ai vertici della Banca centrale dell’Algeria disposto lo scorso mese da Bouteflika. L’ex governatore Mohamed Laksaci era stato fortemente criticato da Amar Saidani, segretario generale del partito di governo, il Fronte liberazione nazionale (Fln), perché ritenuto responsabile della svalutazione della moneta e dell’attuale crisi economica in cui versa il paese. Da gennaio, infatti, il dinaro algerino ha perso circa il 10 per cento del suo valore sul dollaro statunitense, portando il valore a 87,7 dinari per un dollaro.
L’altro ministero che avrà una nuova figura è quello dell’Energia, un dicastero strategico per il paese visto che la sua economia si basa principalmente sui proventi della vendita degli idrocarburi. L’ex ministro dell’Energia Salah Khebri è un professore universitario che, secondo gli analisti, non è mai riuscito ad imporsi in un contesto considerato molto sensibile a causa della caduta del prezzo del petrolio e dalle battaglie per la supremazia all’interno dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec). Secondo diversi analisti la sua sostituzione con Noureddine Bouterfa, direttore generale di Sonelgaz, era “logica”. Il nuovo ministro Bouterfa è conosciuto per essere un grande difensore dell’aumento del prezzo dell’energia e non è considerato un “fan” delle energie alternative.
(14/06/2016 Fonte: Agenzia Nova)