Il Mali ha annunciato ieri la decisione di ritirarsi dall’Organizzazione internazionale della francofonia (Oif): lo ha comunicato alla tv nazionale il ministero degli Affari esteri, un annuncio che segue di un giorno quello dei Paesi vicini e alleati, Burkina Faso e Niger, che lunedì avevano fatto lo stesso annuncio.
La diplomazia maliana ha annunciato di avere notificato la decisione al ministero dell’Europa e degli affari esteri della Repubblica francese, Paese ospitante la sede dell’Organizzazione internazionale della francofonia, e ha giustificato il suo ritiro con “azioni incompatibili con i principi costituzionali” del Mali.
Secondo il ministro maliano degli Esteri, Abdoulaye Diop, “il Mali ha dimostrato in numerose occasioni il suo attaccamento ai valori e agli ideali promossi dalla Francofonia”, ma da quando i militari si sono rivoltati con un colpo di stato “l’Oif, invece di sostenere il Mali nel raggiungimento delle legittime aspirazioni del suo popolo, si è distinta per l’applicazione selettiva delle sanzioni e per il disprezzo della sovranità del Mali”. Per tale motivo, Diop ha detto che l’Oif è “un’organizzazione le cui azioni sono incompatibili con i principi costituzionali che guidano l’azione pubblica in Mali, basati sulla sovranità dello Stato, sulle scelte sovrane del popolo e sulla difesa dei suoi interessi”.