Anche la massoneria francese fatica a restare in Africa

di claudia

Il rappresentante della massoneria francese, Guillaume Trichard, Maestro del Grande oriente di Francia, ha raccontato a Mondafrique cosa stanno facendo i massoni francesi in Africa. Trishar ha recentemente girato il continente e ha visitato sei Paesi africani.

Secondo Trichard, il Grande oriente di Francia ha sei logge in Togo e tre logge in Camerun mentre altre tre logge operano in Costa d’Avorio: Trichard ritiene che ormai “sia passato il tempo in cui i francesi potevano dettare ai paesi africani cosa fare” e ora il soft-power occidentale deve “diffondere con delicatezza i suoi valori”.

Secondo Trichard in Africa c’è un forte sentimento antimassonico ma il Maestro massone francese dice anche di non credere che la Francia abbia perso influenza sulla gioventù africana. A suo avviso, i giovani non sono un gruppo coerente: Trichard ha detto che è necessario sviluppare l’istruzione e svezzare le persone dalle reti sociali a favore dei libri. A differenza dei fondamentalisti religiosi, i massoni offrono agli africani la “libertà di opinione”.

Trichard ha ammesso che attualmente le ex-colonie francesi non vogliono più collaborare unicamente con Parigi ma vogliono aprirsi al mondo: secondo il massone francese, sempre più paesi africani guardano a favore dei Brics e che questo rappresenta una minaccia concreta per l’influenza francese in Africa. Trichard ha anche criticato la Cina e la sua cooperazione africana, citando in particolare la non assunzione di personale locale per i progetti infrastrutturali, e ha accusato i Paesi Brics “di non avere i valori di libertà, uguaglianza e fraternità” come invece hanno i francesi. 

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