Il presidente della Namibia, Hage Geingob, ha dichiarato lo stato di emergenza per la forte siccità che ha colpito il Paese. Stando a quanto dichiarato, più di 500mila persone patiscono la fame e 60mila animali sono morti negli ultimi sei mesi. Tutti i dipartimenti governativi sono stati mobilitati per «proteggere» i namibiani e il loro bestiame, ha detto Geingob, citato dai media locali.
«La stagione delle piogge è quasi finita e non abbiamo ricevuto buone precipitazioni, il che significa che stiamo per affrontare il disastro naturale della siccità e che molti saranno colpiti dalla situazione», ha aggiunto il capo di Stato.
È la seconda volta in tre anni che la nazione dell’Africa australe dichiara lo stato d’emergenza per queste ragioni. Il governo di Windhoek nei mesi scorsi aveva messo da parte 40 milioni di dollari per acquistare riserve di cibo e acqua, e per trasportare bestiame verso le aree di pascolo, ma ieri ha risvolto nuovamente un accorato appello «a tutti i namibiani e ai partner dello sviluppo ad aiutarci in qualsiasi modo per poter fornire assistenza a quanti sono colpiti dalla carestia».
Secondo quanto riportato dai media, l’assenza di pioggia dall’inizio dell’anno sta decimando i capi di bestiame e riducendo all’osso le riserve di cibo. Ad oggi, un cittadino su cinque non ha cibo sufficiente e le prospettive per le prossime settimane si annunciano cupe. Totalmente a secco i fiumi nel nord del Paese e la popolazione dipende totalmente dagli aiuti governativi per i rifornimenti in acqua e alimenti.
L’economia della Namibia è rimasta sotto tono durante tutto lo scorso anno, come riferito dalla Banca centrale del Paese. Nel tentativo di risollevare la tendenza economica namibiana, la Windhoek Bank ha emesso a fine 2018 la prima obbligazione destinata a finanziare progetti e risorse verdi sostenibili . Il bond è quotato alla Borsa valori della Namibia e ha raccolto circa 4,74 milioni di dollari su base privata. Secondo il banchiere centrale Ipumbu Shiimi, tuttavia, la crescita namibiana dovrebbe rimanere debole anche quest’anno.