Il colera ha provocato 18 decessi in Angola dall’inizio del 2025. In tre province si registrano, in data 13 gennaio, 224 casi segnalati e 32 di questi confermati.
La ministra della Sanità, Silvia Lutucuta, dopo aver visitato nel municipio di Cacuaco, nella provincia di Luanda, epicentro dell’epidemia di colera in Angola, ha esortato le famiglie ad adottare misure preventive e a curare la malattia in modo tempestivo per evitare decessi. Ha annunciato l’installazione di postazioni di reidratazione e di centri per la cura del colera nei quartieri più colpiti dalla malattia, esortando le famiglie a cercare cure fin dai primi sintomi.
Il capo del dipartimento della Salute ha sottolineato che il governo ha adottato una strategia di lavoro comunitario per sensibilizzare la popolazione sulla malattia e sulle precauzioni che devono essere prese per combattere il colera, considerando che la collaborazione della popolazione è “estremamente importante” e che la responsabilità è individuale e collettiva. “Certo che dobbiamo migliorare la fornitura di acqua potabile e l’igiene ambientale, (ma) tutto inizia dalle famiglie, inizia dalla comunità”, ha detto, promettendo di installare punti di reidratazione orale che le famiglie con sintomi possano utilizzare.
I casi più gravi potranno essere indirizzati a un centro di cura con una capacità di 100 posti letto, che sarà allestito sempre a Cacuaco, per facilitare l’accesso all’assistenza sanitaria. È iniziata l’installazione di tende nel quartiere Paraíso e a Belo Monte perché alcuni pazienti non riescono ad arrivare in ospedale.
La ministra ha ricordato che il colera è una malattia altamente contagiosa che uccide rapidamente senza un trattamento efficace, considerando che la “grande sfida” è l’arrivo tempestivo dei pazienti nelle unità sanitarie. Nel quartiere Paraíso di Cuacaco, privo di acqua corrente e di servizi igienici di base, dove sono stati segnalati la metà dei casi e si sono verificati sei dei 18 decessi, si stanno adottando misure anche per pulire le cisterne.