Sono iniziati ieri a Luanda, capitale dell’Angola, i lavori della 26a Conferenza regionale africana dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol) con la partecipazione di numerosi funzionari della sicurezza africani e internazionali.
Durante la riunione di tre giorni, i partecipanti dovrebbero affrontare le sfide attuali della criminalità transnazionale, dell’applicazione della legge sul terrorismo, della criminalità informatica, della criminalità finanziaria e della corruzione, del traffico di esseri umani e della pirateria marittima.
Secondo gli organizzatori, l’incontro riunirà 350 delegati provenienti da Paesi africani, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Qatar, Serbia, Guatemala e Brasile.
In una conferenza stampa tenuta lunedì a Luanda, dopo un’udienza con il vicepresidente dell’Angola, Esperança da Costa, il presidente dell’Interpol, Ahmed Naser al-Raisi, ha elogiato la leadership del Paese nella lotta contro la criminalità informatica nel continente africano.
Sottolineando che l’Interpol è disposta a sostenere i Paesi africani nell’affrontare diverse forme di criminalità, ha ricordato che “la criminalità transnazionale colpisce tutti gli Stati, il che richiede un rafforzamento della collaborazione internazionale per combattere efficacemente questa piaga”.