Angola | Il Carnevale piange lo storico comandante

di Celine Camoin
Carnevale Luanda

La cultura popolare angolana piange la scomparsa di Pedro Vidal, storico comandante del Carnevale di Luanda, principale evento folcloristico della capitale d’Angola.

Deceduto all’età di 59 anni per malattia dopo un ricovero durato un paio di mesi, Vidal aveva passato il testimone da comandante tre anni fa, dopo 40 anni d’impegno nella comunità carnavalesca. Alla guida del gruppo Uniao 10 de dezembro, fondato il 10 dicembre 1979, Vidal aveva vinto 14 volte il premio come miglior comandante e il suo gruppo era stato quattro volte vincitore del trofeo supremo, quello di miglior gruppo carnavalesco d’Angola.

Al suo funerale, svoltosi questo fine settimana, sono giunti messaggi da parte del ministero della Cultura e persino del presidente della Repubblica, per onorare il contributo a sostegno della valorizzazione, della preservazione e della divulgazione della cultura angolana. Definito dai colleghi un leader fuori dal comune, un pioniere insostituibile, Vidal era un compositore, un coreografo, ma anche “un grande educatore, un grande motivatore, un grande cittadino impegnato per la cultura nazionale” ha detto Euclides da Lomba, attuale Direttore generale per la Cultura. La maggior parte dei comandanti dei gruppi carnavaleschi degli ultimi anni sono discepoli di Vidal.

Introdotto dai coloni portoghesi, diffuso a livello nazionale a partire dalla fine del XIX secolo, il Carnevale angolano lascia spazio a molta creatività nello spettacolo popolare. È stato nel secolo scorso che il Carnevale fu etichettato “da rua”, di strada, nella scia di divisioni classiste. Appropriatosi dagli autoctoni, il Carnevale si è arricchito grazie a una grande varietà di canti e danze tradizionali come semba, kabetula, kazukuta, dikanza e cidrália. Tra gli anni 1960 e 70 il carnevale di Lobito, a circa 500 chilometri a sud di Luanda, era considerato il secondo miglior carnevale al mondo, dopo quello di Rio de Janeiro, in Brasile. La guerra civile angolana, scoppiata dopo quella per l’indipendenza del 1975, non fermò il carnevale di Luanda, la capitale risparmiata dalla lotta armata tra fazioni.  A Luanda il carnevale è una vera istituzione e c’è molta competizione per il titolo di migliore squadra.

Aldilà dell’obiettivo della sfilata e dell’esibizione, il carnevale ha un ruolo di coesione sociale e comunitaria. Per mesi, generalmente a partire da settembre, i vari gruppi s’incontrano per preparare coreografie, musiche, costumi, creare tendenze, con lo scopo di stupire e sedurre il pubblico e la giuria. Per i giovani è un momento di ritrovo, di allenamento e di crescita di gruppo e personale. Anche le scuole statali sono impegnate nella preparazione di esibizioni dei propri alunni per il carnevale delle proprie città, in tutte le province. Un tema ufficiale è scelto ogni anno dal ministero, ma anche i singoli gruppi possono sviluppare dei propri temi.

L’ultima edizione del carnevale di Luanda, quella di febbraio 2020, è stata vinta in categoria A dal gruppo Uniao Mundo da Ilha, titolare del record di vittorie con 14 trofei. Hanno partecipato alla gara 44 gruppi, separatati in diverse categorie, una delle quali per bambini.  La giuria è stata composta da 20 artisti, esperti di cultura, sotto la presidenza di Antonio Sebastiao Vicente “Santocas”, cantautore politicamente impegnato a favore dell’indipendenza, che raggiunse l’apice della sua popolarità negli anni 1974 e 1975.

Il comandante Pedro Vidal aveva espresso negli ultimi tempi preoccupazione dinanzi a una commercializzazione  sempre più presente attorno al carnevale, a discapito della professionalizzazione dei ballerini e dello spirito genuino. Le vincite non sono solo onorifiche, ma comprendono ambiti premi in denaro, normalmente destinati alla preparazione dell’edizione successiva.

Per conoscere meglio  Pedro Vidal e il suo lavoro, si consiglia la visione di questa sua videointervista disponibile su Youtube.

Céline Camoin

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