La procura generale della Repubblica d’Angola ha aperto un’indagine preliminare sull’esistenza di presunte frodi all’interno del servizio che monitora il debito pubblico.
L’indagine segue una denuncia di marzo scorso da parte del ministero delle Finanze, in particolare della Segretaria di Stato del Tesoro, Vera Daves, sul fatto che 1700 aziende prestatrice di servizio per lo Stato non erano registrate nel Sistema Integrato di gestione finanziaria. Nel 2017, prima del cambio alla Presidenza del Paese, con l’elezione di Joao Lourenço alla successione di José Eduardo dos Santo, sarebbero stati firmati accordi di regolarizzazione del debito con 137 aziende, ma nel 25 percento dei casi nessun servizio sarebbe mai stato prestato.
Per il procuratore generale Helder Pitta Gros, in carica da fine dicembre scorso, ci sono tutti i presupposti per l’apertura di un’inchiesta, che se porterà all’evidenza dell’illecito, si tradurrà con sanzioni penali nei confronti dei responsabili.
L’indagine rientra nel corso dei numerosi provvedimenti per la lotta alla corruzione e al malgoverno che il presidente Lourenço sta promuovendo in Angola da quanto è arrivato al potere.
[Redazione InfoAfrica]