Animali in via di estinzione, a rischio la protezione di più specie africane

di claudia
ippopotamo

L’ippopotamo è considerato una specie iconica dell’Africa. La sua sopravvivenza è messa in pericolo dal commercio internazionale di sue parti come zanne, denti, pelli, teschi e trofei. Gli attuali livelli di sfruttamento legale e illegale porteranno a un declino della popolazione selvatica. Per garantire che questa specie, insieme ad altre a rischio, molte delle quali popolano l’Africa, non venga ulteriormente spinta verso l’estinzione, il mese prossimo l’Associazione Humane Society International sarà presente a Panama, dove si riuniranno i delegati di 184 Paesi per esaminare 52 proposte che mettono in discussione l’aumento o la diminuzione della protezione di 600 specie animali e piante selvatiche

A Panama dal 14 al 25 novembre si incontreranno i delegati dei 184 Paesi in occasione della XIX riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES). Verranno esaminate 52 proposte per aumentare o diminuire le misure di protezione di 600 specie di animali e piante selvatiche. Tra le questioni principali sul tavolo che coinvolgono direttamente il continente africano, vi sono proposte di maggiore tutela per ippopotami, elefanti e la modifica delle quote annuali di esportazione dei trofei di caccia di leopardo.

Esperti di Humane Society International (HSI), associazione che promuove il benessere degli animali in più di 50 Paesi, parteciperanno all’incontro per fare pressione sui Paesi membri, affinché sostengano le proposte che potrebbero contribuire a garantire che le specie non siano spinte verso l’estinzione dallo sfruttamento e dal commercio internazionale di loro parti del corpo e prodotti da esse derivanti. HSI scende in campo per una causa che riguarda da vicino gli animali in via di estinzione che popolano l’Africa. Chiede in particolare di aumentare la protezione per ippopotami, leopardi, elefanti e rinoceronti bianchi.

Esemplare di rinoceronte bianco (TONY KARUMBA/AFP/Getty Images)

Ecco le specie sulle quali vi sarà un maggiore focus durante la riunione, così come altre proposte che verranno discusse:

Ippopotami: Dieci nazioni africane propongono di includere l’ippopotamo nell’Appendice I della CITES, vietando di fatto il commercio internazionale di parti e prodotti derivanti da questa specie. Gli ippopotami sono minacciati dalla perdita e dalla frammentazione del loro habitat, dai bracconieri interessati alla loro carne, pelle e all’avorio e dai cacciatori di trofei. Si prevede che gli attuali livelli di sfruttamento legale e illegale porteranno a un declino della popolazione selvatica, indicando la necessità di adottare un livello di protezione più elevato per questa specie. All’inizio di quest’anno, HSI ha pubblicato un’indagine sotto copertura sulla vendita di parti di ippopotamo negli Stati Uniti. “La vendita di parti di animali, insieme ad altre minacce che gravano sugli ippopotami, li sta spingendo sull’orlo dell’estinzione”, ha dichiarato Adam Peyman, Director of wildlife programs di HSI.

Quote di trofei di caccia di leopardo: Sebbene il leopardo sia minacciato di estinzione e la caccia al trofeo sia una delle principali minacce alla sua sopravvivenza, le Parti della CITES hanno stabilito quote di esportazione per 12 paesi, che consentono l’esportazione annuale di un massimo di 2.648 trofei o pelli di leopardo. Queste quote controverse non sono basate su dati scientifici.  Due paesi, il Kenya e il Malawi, chiedono l’eliminazione delle loro quote, mentre l’Etiopia chiede che la sua quota annuale venga ridotta da 500 a 20 leopardi. Tuttavia, questo lascia nel mirino i leopardi dei restanti nove paesi, tra cui Tanzania e Zimbabwe che hanno una quota oltraggiosa di 500 leopardi per nazione.

Proposte per i rinoceronti bianchi meridionali e gli elefanti africani: HSI esorta i Paesi membri a opporsi a una pericolosa proposta che ridurrebbe la protezione CITES per i rinoceronti bianchi meridionali in Namibia, gravemente minacciati dai bracconieri interessati al loro corno. Se adottata, la proposta allenterebbe il controllo sul commercio internazionale dei trofei di caccia di questa specie. Inoltre, HSI sostiene una proposta per aumentare la protezione CITES degli elefanti africani in Botswana, Namibia, Zimbabwe e Sudafrica, che aumenterebbe la regolamentazione del commercio internazionale di trofei di caccia. Visti i gravi e permanenti impatti della caccia al trofeo sulla sopravvivenza delle specie, è imperativo che i Paesi membri limitino il commercio mondiale dei trofei di caccia delle specie elencate nella Convenzione.

elefante

Sarah Veatch, Director of wildlife policy di HSI, ha dichiarato: “La CITES è il meccanismo di controllo internazionale per il commercio tra i Paesi membri, dei trofei di caccia di leopardi, elefanti, rinoceronti, leoni e moltissimi altri animali. Trattandosi di trofei “ambiti”, è indispensabile che i membri adottino un approccio precauzionale. Le quote basate su dati obsoleti, inaffidabili o su metodi imprecisi sono inaccettabili e devono essere invalidate. Le Parti della CITES hanno l’opportunità di dare a queste specie le protezioni e la supervisione necessarie per evitarne lo sfruttamento; le invitiamo ad agire prima di raggiungere un punto di non ritorno”.


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