Ha appena aperto ad Accra, città caratterizzata da una scena artistica in fermento, la più grande biblioteca fotografica dell’Africa. In mostra nella capitale del Ghana c’è ora il talento ancora poco valorizzato della cultura visiva africana e della diaspora. Il centro Dikan, fondato dal regista e fotografo Paul Ninson (nella foto) conta un patrimonio di più di trentamila libri fotografici che lui stesso ha raccolto negli anni, depositari del talento artistico di fotografi e fotoreporter legati al continente. Unico e primo nel suo genere, il centro è stato realizzato grazie a una campagna di crowfunding ed include inoltre uno studio fotografico, spazi espositivi e destinati ai laboratori.
Una campagna di raccolta fondi per dare vita a un centro culturale che cambierà la vita dei fotografi emergenti e valorizzerà le culture visive del Ghana e non solo: questo è il Dikan Center da poco inaugurato nella capitale. La biblioteca nasce da un’idea del regista e fotografo Paul Ninson che ha studiato fotografia a New York e ha cominciato a collezionare volumi sull’argomento, esclusivamente di fotografi africani e della diaspora. “Ho iniziato ad acquistare libri fotografici africani, con l’idea di condividerli con i giovani fotografi dove sono cresciuto ma, man mano che la mia collezione cresceva, mi è venuto in mente che avrei potuto creare una libreria dedicata alla fotografia e all’educazione visiva, quindi ho iniziato a contattare i librai per donazioni. Ho anche ricevuto donazioni da gallerie private e collezionisti”, ha spiegato Ninson al Guardian.
La collezione, consultabile al centro Dikan raccoglie volumi importanti come Gordon Parks, il primo fotografo afroamericano ad avere una posizione personale presso la rivista Life o il lavoro di James Barnor, che ha collaborato anche per la rivista Drum.
Chi ne beneficerà particolarmente saranno i giovani fotografi ed aspiranti tali che avranno modo di studiare il patrimonio fotografico del Paese attraverso le ricchezze di questa collezione. “Il centro cambierà tutto per i fotografi emergenti. “Fino ad ora ho reperito la maggior parte dei materiali di ricerca su Internet. Questo centro sarà un tesoro per i creatori di immagini come me perché ci dà l’opportunità di scavare più a fondo e creare un lavoro più significativo che resista alla prova del tempo” ha sottolineato al Guardian il fotografo e regista ghanese autodidatta David Nana Opoku Ansah.