Il chitarrista e cantante statunitense B. B. King, considerato il «re del blues», è morto all’età di 89 anni, a Las Vegas. Nato nel Mississippi nel 1924, King ha cominciato a tenere concerti negli anni Quaranta e la sua è stata una carriera lunghissima e piena di successi. Tra i suoi pezzi più famosi: «Lucille», «Sweet black angel» e «Rock me baby».
Qui vogliamo ricordarlo per un evento che forse in non molti ricordano in Italia: «Zaire 74», un festival di tre giorni di musica dal vivo che si è tenuto dal 22 al 24 settembre 1974 a Kinshasa nell’allora Zaire (ora Repubblica Democratica del Congo). Quell’happening fu ideato da Hugh Masekela, trombettista, e da Stewart Levine, produttore discografico. Inizialmente doveva essere un grande evento che promuovesse l’incontro di pugilato dei pesi massimi tra Muhammad Ali e George Foreman, conosciuto come« The Rumble in the Jungle».
In realtà, si trasformò in un evento che affermò la solidarietà razziale e culturale tra gli afroamericani e gli africani. Parteciparono 31 gruppi: 17 dallo Zaire e 14 dall’estero. Artisti africani del calibro di Miriam Makeba, OK Jazz, e Tabu Ley Rochereau si alternarono sul palco con «pesi massimi» come James Brown, Bill Withers e, appunto, B.B. King.
In molti criticarono quella manifestazione perché era stata organizzata in un Paese retto da un dittatore corrotto e violento come Mobutu Sese Seko. In realtà, fu un evento culturale unico (al quale parteciparono 80mila persone) di cui si è persa la memoria troppo presto.