Nel 2015, le economie di Egitto e Marocco hanno conosciuto una crescita più forte di quella di altri Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Lo sostiene un rapporto della Banca Mondiale pubblicato lunedi e riportato, in sintesi, dal quotidiano egiziano «Al Ahram».
Secondo la Banca mondiale la crescita complessiva del Pil nella regione si attesterà intorno al 2,8% e «i prezzi bassi del petrolio, i conflitti e il rallentamento dell’economia globale renderanno difficile un aumento della ricchezza superiore nel breve periodo».
In questo contesto, sono buone le performance dell’Egitto il cui Pil dovrebbe crescere del 4% nel 2015 e il 2016 grazie alla maggiore sicurezza e alle riforme introdotte dall’attuale Governo. Nel Paese sono infatti calati i disordini seguiti alla cacciata di Hosni Mubarak e al successivo rovesciamento del Presidente Mohamed Morsi. A ciò si aggiungono alcune riforme essenziali tra cui la nuova legislazione sugli investimenti che cerca di ridurre la burocrazia e di facilitare l’afflusso di capitali.
Anche in Marocco il Pil nel 2015 crescerà sui livelli di quello egiziano. E ciò anche grazie alle riforme politiche introdotte negli ultimi anni che hanno assicurato maggiore stabilità al Paese. L’economia marocchina, però, dipende ancora molto a un’agricoltura molto legata a fattori climatici non prevedibili. Secondo la Banca mondiale, questo aspetto potrebbe rappresentare un limite per un ulteriore sviluppo nel breve periodo.