La Francia non ha nessun’altra opzione se non il ritiro dal Mali: è questa la linea illustrata dall’ex-ministro della Difesa francese Hervé Morin, intervenuto al programma mattutino in onda sul canale pubblico del Senato francese.
Hervé Morin ha paragonato la situazione in Mali a quella dell’Afghanistan: “Abbiamo uno scenario che si avvicina ogni giorno di più a quello che abbiamo visto in Afghanistan. Siamo arrivati per combattere il terrorismo e ricostruire uno Stato su un accordo politico e sembriamo sempre più una forza di occupazione” si è rammaricato Morin, che ritiene che attualmente non sia più possibile restare in Mali “senza accordo politico”: per Morin, la situazione politica interna in Mali richiede necessariamente la fine dell’operazione Barkhane.
L’ex ministro di Nicolas Sarkozy sostiene che la Francia non è “riuscita nel suo obiettivo bellico” e quindi “non può rimanere in Mali contro il parere delle autorità locali”, per cui la cacciata dell’ambasciatore francese rappresenta la rottura definitiva tra Parigi e Bamako. Morin ha detto che “dobbiamo ripiegare sul Niger per poter intervenire in caso di emergenza”.