Basta poco per attirare grandi investitori in Africa: il caso Etiopia

di Raffaele Masto

Per l’Etiopia cominciano ad arrivare i risultati della politica di apertura del nuovo premier Abiy Ahmed che, oltre ad avere fatto la pace con l’Eritrea, ha smontato il dogma economico sul quale si è fondato lo sviluppo del paese da quando fu cacciato il dittatore Mebghistu, cioè il ferreo controllo pubblico dell’economia.

I risultati sono il fatto che da quando è stato dato l’annuncio dell’apertura fior di investitori hanno manifestato l’intenzione di entrare nell’economia etiopica. I più recenti sono due grandi imprese tedesche, il colosso dell’auto Volkswagen e il gruppo Deutsche Telekom. Quest’ultima prevede di presentare un’offerta per entrare nel capitale della società di telecomunicazioni pubblica Ethio Telecom, mentre Volkswagen vuole aprire una linea di assemblaggio nel secondo Paese più popolato d’Africa.

A dare l’annuncio di questi possibili investimenti è stato il ministro tedesco per la cooperazione economica e per lo Sviluppo che ha fatto espresso riferimento alle aperture del premier Abiy Ahmed. Il ministro non ha fornito i tempi dei futuri investimenti.

La risposta degli investitori è stata immediata. La coalizione al potere in Etiopia ha annunciato il 5 giugno che il settore privato avrebbe potuto entrare con quote di minoranza nel capitale di alcune grandi aziende pubbliche, come, appunto, Ethiopian Airlines o Ethio Telecom, e che le fabbriche, le ferrovie e i parchi industriali avrebbero potuto essere privatizzati.

A tutto questo va aggiunto che il premier proprio in questi giorni ha annunciato elezioni libere entro il 2020. In soli tre mesi dall’annuncio delle aperture economichela fila dei potenziali investitori è già molto lunga.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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