È stato giorno di battesimo, ieri, per i nove gemelli nati il 4 maggio nella clinica Ain Borja di Casablanca, in Marocco, dove si trovano tuttora la mamma maliana e i neonati. Si chiamano Mohamed, in onore del Re del Marocco, Bah, in onore del presidente del Mali, Cheick Oumar come il nonno materno, Elhadj Firoun, Oumou come la nonna materna, Fatouma, Hawa, Adama ed Elhadj Beytallah i quattro maschi e cinque femmine che tuttora sono sotto stretta sorveglianza del personale medico. Pesano soltanto tra 500 grammi e un chilo i pargoli nati con cesareo a sette mesi e mezzo di gestazione. Sebbene in condizioni stabili, i nove gemellini sono ancora in uno stato molto fragile e non sono ancora usciti dalle incubatrici.
La gravidanza ad alto rischio di Halima Cissé, originaria di Timbuctù, nel nord del Mali, ha interessato molto l’opinione pubblica maliana, fino al presidente della Transizione Bah N’Daw, che si è personalmente impegnato affinché la nascita dei piccoli potesse svolgersi in condizioni idonee. Grazie al supporto dell’ambasciatore del Marocco in Mali, Hassan Naciri, è stata resa possibile un’evacuazione sanitaria nel Paese nordafricano.
È la prima volta nella storia che una donna ha dato vita a nove gemelli. Il precedente record era di sette, il numero di feti che le ecografie avevano rivelato anche per Halima fino al momento del parto e alla scoperta di altri due gemelli nascosti.